Teramo

Liliana ha vinto la battaglia Adesso avrà l’ascensore

Iniziati ieri i lavori nella palazzina Ater dove abita la donna malata di Sla Il marito: «Sono contentissimo, ringrazio tutti quelli che ci hanno aiutato»

TERAMO. Si avvicina il lieto fine dopo la lunga battaglia condotta da Tonino Serafini e sua moglie Liliana, malata di Sla e prigioniera da due anni al 4° piano di una palazzina Ater a Colleatterrato. Sono iniziati ieri mattina i lavori per la realizzazione dell’ascensore che finalmente permetterà alla signora e agli altri due residenti invalidi di poter uscire fuori, aggirando l’ostacolo finora insormontabile costituito dalle scale.

I lavori per la realizzazione dell’ascensore continueranno fino al termine di dicembre, ma la speranza è che sia già tutto pronto per le feste natalizie. «Sono contentissimo, quasi euforico! Forse saranno terminati per Natale i lavori, ma non ne sono sicuro. Questa mattina sono venuti camion e ruspe e hanno cominciato a scavare sotto il garage. Liliana era sveglia, ha sentito i rumori e le ho detto che i lavori per l’ascensore erano iniziati», ha raccontato Tonino, «Allora mi ha chiesto il quaderno e la penna perché lei non parla e mi ha scritto: “Devi togliere la macchina”. Di solito la mia auto è parcheggiata lì vicino. L’ho rassicurata, dicendole che l’avevo già spostata. Era contentissima».

La lunga lotta portata avanti dal signor Tonino, dalla famiglia e dagli amici, con il supporto del blogger Giancarlo Falconi e gli altri componenti del comitato “Ora Basta” è diventata un simbolo per tutte le persone che soffrono per una condizione simile, dettata non solo da uno stato di malattia ma anche dall’impossibilità di uscire fuori casa per colpa delle barriere architettoniche.

«Ringrazio vivamente il presidente D’Alfonso, l’assessore Di Matteo e il nuovo presidente dell’Ater Rampini che hanno fatto il loro dovere mantenendo la parola data», ha continuato Serafini, «senza dimenticare Giancarlo Falconi, gli amici che mi sono stati vicini ma anche tutti quelli che mi sono stati avversi. I soldi sono arrivati, non solo per Liliana, ma per tutti quelli che vivono un caso simile al nostro. Per quanto riguarda me, non mi fermo solo perché ho risolto i problemi di mia moglie. Sono a disposizione di tutti, se posso fare qualcosa». A metà settembre erano stati stanziati 2,8 milioni di euro dalla Regione per l'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e privati e qualche tempo dopo è arrivato l’avviso ufficiale con l’autorizzazione per i lavori nella palazzina di Colleatterrato.

Tuttavia, il signor Tonino non manca di ricordare che nei dintorni ci sono altri problemi. «Abbiamo amianto che pesa sulle nostre teste come un macigno. A circa 100 metri da qui, c’è un’altra casa popolare che era già presente 35 anni fa quando mi sono trasferito», ha concluso, «sul tetto ogni tanto si sgretola una parte della copertura che diffonde una strana polvere. Succede spesso, basta un po’ di vento».

Chiara Di Giovannantonio

©RIPRODUZIONE RISERVATA