Lo storico barbiere teramano Romolo Cianci chiude il salone dopo 52 anni di attività (foto Adriani)

TERAMO / L'ARTIGIANO DI VIA CARDUCCI

Lo storico barbiere chiude dopo 52 anni / VIDEO

Tra i clienti di Romolo Cianci c’è stato anche Marco Pannella

TERAMO. Romolo Cianci, storico barbiere di via Carducci, chiude l’attività dopo mezzo secolo. Esattamente dopo 52 anni di attività. Oggi, a 74 anni, abbasserà definitivamente la saracinesca del più antico salone da barbiere di Teramo. E dal 1968 ad oggi in tantissimi sono entrati nel locale tra cui anche Marco Pannella che tutte le volte che tornava a Teramo passava nel salone di Cianci.

ROMOLO CHIUDE A TERAMO: GUARDA IL VIDEO

Romolo abbassa la saracinesca
Teramo, storico barbiere di via Carducci chiude dopo 52 anni di attività (video-intervista di Luciano Adriani)

« Ho iniziato all'età di tredici anni come apprendista», racconta Cianci, « questo mestiere mi aveva sempre attirato, fin da piccino, grazie a mia cugina. Lei faceva la parrucchiera a Miano e io spesso ero seduto nel suo salone ad osservare il suo lavoro. Un giorno mi disse "ma se ti piace così tanto, perché non diventi barbiere?". Io non ci ho pensato due volte e quel giorno scelsi il lavoro della mia vita». Soprattutto all'inizio, i sacrifici sono stati davvero tanti e Cianci così li ricorda. «Venivo tutti i giorni da Miano a piedi per imparare il mestiere», ricorda con soddisfazione Romolo, «sveglia la mattina presto, a piedi fino a Teramo, dieci ore al giorno di lavoro e poi via, a casa ancora a piedi. Con i risparmi e con le paghe mi comprai la bicicletta e dopo qualche anno il motorino. Cosi almeno il tragitto diventò breve e soprattutto meno faticoso».
Prima di poter aprire un salone tutto suo, Romolo dovette fare anni come apprendista. «Il barbiere di via Dell'Arco, Walter, cercava un ragazzo che potesse dargli una mano», racconta, «da lì iniziò tutto». Finalmente a 22 anni Romolo diventa indipendente, con un salone tutto suo. « Sono sempre rimasto qui, in via Carducci, dal 1968 ad oggi», dice, «ho sempre cercato di lavorare con passione e soprattutto con gentilezza verso i clienti». Perché ai clienti ha sempre dedicato attenzione e passione nel lavoro. Mezzo secolo di lavoro nella stessa via e nella stessa città. «Teramo è cambiata negli anni, nel bene come nel male», dice, «e io mi sono sempre adattato ai cambiamenti, cercando di aggiornarmi anno dopo anno alle nuove abitudini e alle nuove mode. Di certo molte cose sono migliorate con il tempo. Quando iniziai avevo pochi clienti, farsi la barba costava 20/30 lire e tagliare i capelli un centinaio di lire. Però piano piano i clienti ed i guadagni sono aumentati sensibilmente».

Un giovane Romolo Cianci al lavoro in una foto dei primi anni Settanta

Il rapporto con i clienti è stata la cosa più importante per Romolo. Ho cercato di voler bene sempre a tutti ed in cambio ho ricevuto tanto affetto», dice, «sono sempre stata una persona pacifica e poco incline alle inimicizie e grazie al mio lavoro ho conosciuto davvero tante belle persone. Ho trovato più amici che semplici clienti». E a proposito di clienti, Cianci ha avuto l'onore di averne uno davvero importante. «Marco Pannella ogni volta che passava a Teramo veniva a farsi barba e capelli da me», ricorda, «un suo collaboratore passava al mattino ad annunciarmi che sarebbe venuto nel pomeriggio e lui puntualmente veniva. In quell'ora di tempo si informava sempre circa le novità o gli ultimi avvenimenti cittadini. Era molto affezionato a me, mi chiamava Romoletto ».
Romolo non ha dubbi su quale sia la più grande crisi a livello nazionale e locale di questi 52 anni. «Il Covid rimarrà la catastrofe più grande», dice, «ci sono state crisi economiche e calamità, ma il virus ha superato qualsiasi cosa. Ho visto troppe persone messe in ginocchio da questa pandemia. Mi auguro che possa finire tutto il prima possibile». E ancora: «Mi dispiace chiudere perché ho sempre amato questo lavoro, ho dato tanto amore e ne ho ricevuto altrettanto. Ma l'età è quella che è ed era il momento di chiudere l'attività».

Cianci all’ingresso del suo salone
Pensione e meritato riposo? «Niente affatto», conclude, « «non so immaginarmi con le mani in mano. Ho già detto a mio fratello, che fa il barbiere a San Nicolò, che sarò felice di andare ad aiutarlo ogni giorno al suo salone ». Perché Romolo di una cosa è convinto: «Questo mestiere è la mia vita».
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