M5S, contestazione a Berardini

Il gruppo scissionista lo accusa di essersi astenuto in consiglio nel voto sulla Iuc

TERAMO. Continuano a soffiare venti di burrasca in casa del Movimento 5 stelle. Dopo la sfiducia votata dall’assemblea contro il consigliere Paola Cardelli, si profila un’altra forte contestazione nei confronti del capogruppo consiliare Fabio Berardini, “colpevole” di essersi astenuto nel voto in consiglio sul provvedimento della Iuc, la nuova imposta comunale.

Malumori esacerbati dall’assenza dello stesso Berardini che ieri non si è presentato all’assemblea convocata dalla base all’hotel Abruzzi proprio per discutere la linea tenuta in tema di politica fiscale. Il nuovo portavoce Benedetto Zippilli e il coordinatore del “gruppo scissionista” Claudio Della Figliola non rilasciano dichiarazioni in merito riservandosi di rimandare la loro posizione in una nota ufficiale, ma il veleno serpeggia su Facebook. Alcuni attivisti sui social network parlano di «grande delusione da parte di cittadini e attivisti per l’assenza di Berardini in assemblea». «In molti contavano nella possibilità di poter parlare con lui e anche far valere il totale dissenso per la scelta di non contrastare la politica delle tasse dell'amministrazione Brucchi, fiduciosi promesse proclamate in campagna elettorale. Molti cittadini ritenevano il Movimento 5 Stelle diverso dai vecchi partiti, in molti hanno creduto ai valori di democrazia diretta, partecipazione, trasparenza di cui il movimento era portatore». «Ci scusiamo con la cittadinanza» si legge in post pubblicato su Facebook, «ribadiamo che il movimento è altro. Intanto dalle prime indiscrezioni sembra che gli attivisti delusi dai due consiglieri si stiano organizzando per una petizione finalizzata a valutare una procedura di espulsione da sottoporre a Grillo anche per Berardini». (m.d.t.)

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