Montauti indagato: «Non sono io il capo»

Maxi inchiesta della Finanza sulle sponsorizzazioni, parla il patron dell'Interamnia

TERAMO. Due inchieste con quaranta indagati per fatture false e frode fiscale. Poi c'è un imprenditore di Canzano al centro dei due fascicoli e ci sono decine di altri imprenditori teramani - legati al mondo dello sport e in particolare alla pallamano - iscritti nel registro degli indagati. Ma il personaggio di spicco è uno solo: Pierluigi Montauti, patron della coppa Interamnia, coinvolto in uno dei due filoni.

Montauti - così come ha fatto l'indagato chiave di Canzano - è sfilato davanti alla Finanza. E ci sono nell'aria anche nuove richieste di sequestri di fatture sospette e di perquisizioni nelle sedi di società sportive non solo della pallamano. In altre parole l'inchiesta sulle sponsorizzazioni gonfiate, che permettono agli imprenditori di ottenere indebiti rimborsi Iva, si allarga.

E' però una bufera giudiziaria che rischia anche di compromettere la prossima edizione del più grande evento sportivo abruzzese: la Coppa Interamnia, quella che d'estate dà a Teramo una visibilità mondiale. Così il patron Montauti decide di rispondere alle domande del Centro senza compromettere la sua posizione di indagato.

Patron Montauti, anche lei è indagato per fatture false?
«Non ho ancora ricevuto nulla dalla procura»

Ma è stato sentito dalla Guardia di Finanza in merito all'inchiesta sulle sponsorizzazioni alla Coppa Interamnia.
«Sì, sono stato convocato e ascoltato, è accaduto tre mesi fa. Ma durante il colloquio mi hanno interrotto per avvisarmi che sarei dovuto tornare insieme all'avvocato».

Su di lei pesa una ipotesi d'accusa di fatture false, cosa può dirci in merito?
«Ma che fatture false! Non sono una persona che emette fatture gonfiate. Se ci sono state, non è a me che debbono chiederlo. Non sono io il capo oppure il cartaro, come qualcuno ha detto...»

Si spieghi meglio. Cosa intende per capo o cartaro?
«Io non so nulla. Certo è che se c'è un'inchiesta per fatture gonfiate ci sarà anche una persona che le ha emesse. Ma io non ne so nulla e sono certo che tutto prima o poi si chiarirà».

Infatti nell'inchiesta sulle sponsorizzazioni gonfiate, anzi nelle due inchieste che sarranno presto riunite in un unico faldone, si parla dell'imprenditore di Canzano che avrebbe emesso le fatture gonfiate.
«Le ripeto, non ne so nulla. Certo, nello sport accade spesso che per sopravvivere c'è chi è costretto a mettere una cifra su una fattura, per esempio cento, ma ne incassa solo venti restituendo il resto allo sponsor che però scarica l'Iva su cento».

E' una frode. E' accaduto questo anche a Teramo?
«Per l'ultima volta le dico che non ne so nulla. Io penso solo a mantenere in piedi la Coppa Interamnia perché se non dovessimo riuscire a organizzare la prossima edizione per la città sarebbe un disastro. Mi auguro solo che non accada. Se no diremmo addio a un'epoca gloriosa per Teramo».

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