Muore tra le fiamme per salvare i trattori

Agricoltore resta carbonizzato nell’incendio scoppiato nel capannone dell’azienda

ATRI. E’ morto tra le fiamme, mentre cercava di mettere in salvo due trattori dal suo capannone andato a fuoco. Gino Colleluori, 74 anni, pensionato, è la vittima della tragedia avvenuta nella tarda mattinata di ieri alla periferia di Atri, in contrada Sant’Ilario. L’uomo abitava con la sua famiglia vicino ad un agriturismo che si trova nella zona, a pochi metri dal piccolo capannone utilizzato come rimessa per i mezzi agricoli, in particolare dei trattori.
Sul posto, dopo l’allarme, sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco di Teramo e Roseto, con ben tre autopompe, gli agenti della polizia municipale, i carabinieri di Atri e le ambulanze del 118 e della Croce Rossa. Il capannone è stato sequestrato su disposizione del sostituto procuratore di turno Greta Aloisi che ha avviato delle indagini per cercare di ricostruire la dinamica del drammatico rogo.

L’ALLARME. L’allarme è scattato intorno alle 13. A quell’ora l’anziano era a pranzo nella sua abitazione, quando ha sentito una puzza di bruciato e dalla finestra ha visto del fumo arrivare dal vicino capannone. E’ uscito immediatamente di casa con l’intento di estrarre i mezzi, in particolare i due trattori, nel tentativo di salvarli dal rogo che nel frattempo aveva avvolto tutto il capannone. In pochi attimi è entrato nella rimessa ed ha estratto un primo trattore, mettendolo al sicuro all’esterno. Poi ha cercato nuovamente di rientrare, ma le fiamme che nel frattempo avevano devastato tutto l’edificio non gli hanno dato scampo.

LA MORTE. I soccorritori lo hanno trovato a circa due metri dall’ingresso, il corpo ormai carbonizzato, rannicchiato su se stesso. Secondo i carabinieri è probabile che l’anziano, quando si è accorto che la situazione stava precipitando, abbia cercato in tutti i modi di liberarsi dal fuoco, scappando all’esterno. Ma il rogo non gli ha dato scampo, nonostante l’intervento immediato dei pompieri e dei tanti residenti della zona arrivati per cercare di aiutare l’uomo. Quando i pompieri hanno spento le fiamme non hanno potuto far altro che constatare la morte dell’uomo.

LE INDAGINI. Il capannone è stato sequestrato su disposizione della procura che vule ricostruire con esattezza la dinamica del fatto. Da una prima ricostruzione fatta dai carabinieri della stazione di Atri è ipotizzabile che le fiamme siano divampate per cause accidentale, forse un corto circuito a qualche impianto. Per questo, già nelle prossime ore, è attesa la relazione dei pompieri. Del tutto esclusa ogni pista dolosa.
I carabinieri della stazione di Atri nella giornata di ieri hanno raccolto le prime testimonianze dei familiari della vittima proprio nel tentativo di ricostruire nei minimi particolari la tragedia in cui è morto l’anziano agricoltore atriano.

LA VITTIMA. Gino Colleluori, agricoltore in pensione, era sposato e padre di due figli. L’uomo era molto conosciuto in contrada Sant’Ilario, dove alcuni familiari gestiscono un agriturismo. La salma dell’uomo è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale di Atri, dove nel pomeriggio è iniziato il mesto pellegrinaggio di amici e parenti. I funerali dell’uomo si svolgeranno oggi alle 17.30 nella chiesa di San Gabriele.