Padre Carmine saluta fra le lacrime

Parla ai fedeli: «Io come frà Leone, accetto il trasferimento con letizia»

MOSCIANO. L'ultima messa per padre Carmine Serpetti comincia alle 11 nel convento dei Santi Sette Fratelli a Mosciano. Ieri mattina, in una chiesa gremita, il frate ha celebrato la funzione scegliendo un modo semplice e sobrio per salutare i suoi parrocchiani: invece di pronunciare l'omelia, il francescano ha fatto leggere al diacono Paolo Ferroni che lo assisteva nella celebrazione, un passo tratto dai fioretti di San Francesco. La perfetta letizia, questo l'argomento del passo letto, nel quale il santo di Assisi spiega al suo compagno e biografo frate Leone cosa sia realmente la letizia.

La letizia è accettare ciò che Dio ci manda obbedendo anche se non ci piace e confidando nella sua volontà: un messaggio significativo e che vale più di mille parole in questa vicenda che ha visto, alla fine, frà Pasquale e padre Carmine che da 40 anni svolge la sua attività pastorale nella parrocchia, dover abbandonare il convento.

Il frate non ha mai fatto cenno alla sua vicenda personale nell'arco dell'intera celebrazione scegliendo, appunto, di portare avanti il suo ministero senza polemiche. Dopo la messa il frate ha salutato tra le lacrime i fedeli che lo attendevano numerosi nel chiostro del convento. «Sia fatta la volontà di Dio», così si è rivolto ai tanti che commossi lo abbracciavano e gli chiedevano di restare. Tra essi molti ragazzi che hanno avuto in padre Carmine una figura di riferimento fin dalla nascita e che ora lo vedono andare via.

Gli ordini del padre provinciale dell'ordine dei Frati minori, però, sono chiari e padre Carmine da oggi dovrà trasferirsi nel convento di Celano. Finisce così la vicenda francescana a Mosciano, dopo che i frati del poverello di Assisi vi si trovano dal 1583: ai parrocchiani non resta che sperare nell'incontro che una delegazione dei Comuni di Mosciano e Giulianova avrà con il padre provinciale Carlo Serri.

Se l'ordine accoglierà le proposte della delegazione, infatti, a padre Carmine potrebbe essere concesso di rimanere nel convento, altrimenti si trasferirà definitivamente nella nuova sede assegnatagli.  Intanto monsignor Michele Seccia sarà al convento per celebrare la messa di insediamento del nuovo parroco da lui designato. Si attende la contestazione dei membri del comitato pro-convento che annunciano di voler protestare in maniera pacifica per lo sfratto dei frati.

«Saremo in silenzio fuori la chiesa e non alzeremo assolutamente i toni della nostra manifestazione: c'è già stato troppo chiasso su questa vicenda. In segno di protesta verso quanto sta accadendo non parteciperemo alla santa messa e resteremo sul sagrato della chiesa. Confidiamo però nel fatto che monsignor Seccia accetti la richiesta fatta dal consiglio comunale di Mosciano», dicono i fedeli, riferendosi a quanto deliberato sabato dall'assise civica moscianese. I consiglieri comunali all'unanimità hanno infatti approvato di chiedere al vescovo di ritardare l'arrivo del nuovo parroco e di attendere almeno fino a mercoledì pomeriggio quando, dopo l'incontro con Serri, la situazione sarà più chiara. Restano però dubbi sul fatto che il vescovo possa accettare la proposta, soprattutto dopo la contestazione di cui è stato oggetto giovedì, e pare sempre più certo l'arrivo del nuovo parroco nel pomeriggio di oggi.

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