Nicola D’Alterio direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico

CORONAVIRUS

Parte dall'Abruzzo la caccia alla variante Delta plus

L'Istituto Zooprofilattico di Teramo riprende il sequenziamento dei tamponi per capire l'incidenza della mutazione sull'impennata di contagi

TERAMO. Parte dall’Abruzzo la caccia alla mutazione della variante Delta che più fa preoccupare, cioè la AY.4.2, chiamata anche Delta plus, che si sospetta possa essersi diffusa sul territorio dopo il primo caso trovato nel Teramano durante l’estate. Da domani, infatti, riprende a pieno ritmo il sequenziamento dei tamponi positivi dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo, a cui le aziende sanitarie locali forniranno la totalità dei campioni, così come accordato nei giorni scorsi.

L’azione dei laboratori dell’Istituto guidato dal direttore generale Nicola d’Alterio, che potrà arrivare ad analizzare gran parte dei tamponi positivi, servirà a verificare e tenere sotto controllo la situazione, ma anche e soprattutto a capire se la Delta plus sta giocando un ruolo nell’impennata dei contagi degli ultimi giorni. A convincere le autorità sanitarie a potenziare l’opera di sequenziamento, infatti, è stato proprio il recente aumento dei casi di positività, che ha provocato qualche preoccupazione. Gli esperti, però, finora hanno sempre frenato gli allarmismi.

LA BATTUTA DI CACCIA. L’Istituto Zooprofilattico teramano è stato il secondo in Italia a scovare un caso di Delta Plus. Erano i primi di agosto, il tampone positivo su cui sono state trovate tracce della mutazione AY.4.2 era quello di una  ragazza non vaccinata di Giulianova. «È ipotizzabile che in questi mesi la mutazione si sia diffusa sul territorio abruzzese, anche se finora non sono stati trovati altri casi», dice D’Alterio, «durante i mesi estivi abbiamo mantenuto un’azione di sorveglianza, ma sequenziando meno tamponi rispetto alla primavera, visto il calo dei contagi e dei ricoveri. Ora che i casi di positività sono tornati crescere, invece, si rende necessario verificare la situazione aumentando il numero di campioni sequenziati». Continua il direttore generale dello Zooprofilattico: «Come abbiamo dimostrato nei mesi scorsi, lavorando anche per altre regioni e persino paesi esteri, siamo in grado di sequenziare anche un migliaio di campioni alla settimana. Questo vuol dire che, finché i numeri del contagio restano quelli visti negli ultimi giorni, potenzialmente possiamo sequenziare tutti i tamponi positivi».

LA MUTAZIONE DELLA DELTA. La Delta plus è una mutazione della proteina Spike della Delta, quella che il virus utilizza per aggredire le cellule. Nei giorni scorsi lo stesso D’Alterio aveva frenato gli allarmismi sulla Delta plus, segnalando che non preoccupa anche perché statisticamente irrilevante. Al momento, inoltre, non sembra in grado di sfuggire al muro di anticorpi del vaccino, ma potrebbe essere più contagiosa della Delta principale. Secondo alcuni studi provenienti dal Regno Unito, dove è scattatato l’allarme, infatti, la trasmissibilità della plus potrebbe essere maggiore anche del 10/15% rispetto alla Delta originaria.

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