Paziente muore per un’ulcera: medico sotto accusa a Giulianova 

La procura chiude l’inchiesta sulla tragedia di un 57enne di Giulianova morto ad agosto del 2011. Il pm Scordamaglia: venne tenuto al pronto soccorso per ore ma poi dimesso senza un’endoscopia

GIULIANOVA. Chiuse le indagini preliminari sulla morte di Palmiero Lattanzi, 57 anni, deceduto nell'agosto del 2011 dopo essere stato dimesso dall'ospedale di Giulianova. L'uomo si era recato nel "Maria Santissima dello Splendore" per dolori causati da un'ulcera ed era morto 7 ore dopo essere tornato a casa, dato che nel pronto soccorso gli era stato comunicato che le sue condizioni di salute non erano preoccupanti. La famiglia di Lattanzi aveva segnalato quello che, secondo loro, era stato un caso di malasanità ai carabinieri di Giulianova, i quali avevano presentato un rapporto al sostituto procuratore Irene Scordamaglia. Ora il pm ha decretato la chiusura delle indagini che vedono indagato per omicidio colposo un medico 56enne in servizio nel pronto soccorso dove – afferma ora l’accusa – non gli venne fatta l’endoscopia. L'autopsia, eseguita dal medico legale Mariano Cingolani, aveva riscontrato come il decesso dell'uomo fosse stato causato da uno shock chimico da ulcera perforata, per la precisione da "un'insufficienza cardiorespiratoria acuta da perforazione di ulcera antrale con inondazione peritoneale di materiale alimentare e shock". L'uomo, da circa un anno sofferente di ulcera allo stomaco, nella mattina del 17 agosto 2011 era stato accompagnato dalla sorella al pronto soccorso dell'ospedale di Giulianova poichè avvertiva forti dolori allo stomaco ed alla schiena. Intorno alle 12 la sorella era tornata a casa in quanto gli esami sul congiunto, che nel frattempo era stato sottoposto a flebo, non erano ancora terminati. Alle 14.30 la donna era tornata nell'ospedale e, poco prima delle 15, Palmiero era stato dimesso: il referto medico, confermato dal medico presente nel pronto soccorso, parlava di condizioni di salute non gravi. Inoltre veniva consigliato al paziente di rivolgersi, il giorno seguente, al proprio medico di famiglia per ulteriori prescrizioni sanitarie. Tornato a casa, Palmiero, che abitava con la sorella, era rimasto a letto per tutto il pomeriggio, trovandosi in uno stato parzialmente confusionale, secondo i fratelli causato probabilmente dagli antidolorifici assunti.

Intorno alle 20 l'uomo si era alzato per recarsi in bagno ma, dopo aver percorso alcuni metri nel corridoio di casa, era caduto a terra, perdendo conoscenza e pronunciando solo poche flebili parole di aiuto. L'ambulanza, chiamata immediatamente dai familiari e giunta sul posto dopo 10 minuti, aveva portato Palmiero in ospedale ma, appena giunto al pronto soccorso, ai medici non era rimasto altro che accertarne la morte. I familiari del 57enne avevano da subito chiesto alla magistratura di accertare eventuali responsabilità degli operatori sanitari, che secondo loro non avrebbero valutato bene le condizioni del congiunto. I fratelli di Palmiero avevano quindi sporto denuncia ai carabinieri ed autorizzato accertamenti sulla salma del defunto, affinchè fosse fatta luce sulle cause del decesso e su eventuali responsabilità dei medici.

Sandro Di Stanislao

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