Post-sisma, dopo 13 anni rinasce un antico palazzo 

Fano Adriano, completati i lavori dell’aggregato “Trasannone” costati 1,4 milioni Recuperato anche l’orologio che scandiva il tempo sul campanile della chiesa

FANO ADRIANO. A Fano Adriano è tornato alla luce dopo 13 anni dal sisma l’aggregato “Trasannone”, il più grande del comune e il primo a essere ricostruito dal 2009 nel centro storico e con esso l’antico orologio meccanico del campanile della chiesa madre i cui lavori di restauro sono stati finanziati dal consorzio. Un legame nato casualmente che ha restituito alla comunità un pezzo della propria storia: il palazzo, tra i più antichi e caratteristici e l’orologio che fino agli anni ‘50 a fune scandiva il tempo nella piazza. Due traguardi celebrati con una cerimonia di inaugurazione alla presenza del sindaco Luigi Servi, del parroco don Jacob e dei cittadini. Il “Trasannone”, che conta 13 unità immobiliari, aveva riportato danni gravi tali da essere classificato in gran parte inagibile, ma la pratica ha subìto rallentamenti per l’approvazione tardiva, come avvenuto anche negli altri comuni del Teramano rientrati nel cratere sismico, dei piani di ricostruzione dei centri storici e per lungaggini burocratiche.
Un intervento per un importo di 1,4 milioni di euro che ha mantenuto l’architettura originale della struttura. «Siamo felici che l’opera sia terminata anche se c’è voluto tempo», spiega Vinicio Di Battista, presidente del consorzio, «l’aggregato ha ridato bellezza al quartiere, purtroppo non consentirà il rientro di tutte le famiglie perché alcuni condomini anziani in questi anni sono venuti a mancare e il pensiero va a loro che tanto attendevano questo giorno». Proprio dall’iniziativa di Di Battista, che ha messo a disposizione l’indennità di presidente del consorzio, il contributo dei condomini, dell’impresa Edilcostruzioni e dello studio di ingegneria A.De, è stato operato dall’artigiano Pasquale Di Giacinto il restauro dell’orologio per un importo di 16mila euro. Ora è esposto nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo, ma verrà posizionato, come annunciato da Servi «all’esterno in una teca infrangibile per essere ammirato da tutti». «I componenti del vecchio orologio meccanico del campanile di cui si erano perse le tracce sono stati rinvenuti nel 2017 in un locale sotto la chiesa in uno stato di conservazione disastroso» racconta Di Battista, «non ci sono documenti che ne attestino l’installazione, ma una targa sullo stesso riporta la costruzione nel 1908 dalla casa Fontana Cesare di Milano le cui creazioni dal pregio artistico si trovano in varie chiese italiane. Sicuramente ha smesso di funzionare quando è stato sostituito da quello automatico. La Pro loco di cui faccio parte ha cercato, invano, finanziamenti pubblici», dice ancora. «e così abbiamo deciso di provvedere al restauro per arricchire il nostro patrimonio». Un’azione lodata dal primo cittadino, dal presidente della Pro loco Pierluigi Valente e dai residenti. Tanta gioia, ma anche un momento di riflessione sullo stato della ricostruzione. «Non siamo messi bene», conclude Servi, «oltre al “Tresannone” abbiamo terminato 3 piccoli agreggati, ma del 2009 ce ne sono 52 all’Ufficio per la ricostruzione in fase di verifica e tanti altri dormienti».
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