Referendum per salvare la Statale

Roseto, “Città per vivere” di Rapagnà si mobilità: «L’obiettivo è la variante antitraffico»

ROSETO. Un referendum per sapere se i rosetani vogliono la variante alla Strada statale16 oppure no. A chiederlo è la lista civica “Città per vivere”, il cui rappresentante, Pio Rapagnà, chiede al sindaco di Roseto, Enio Pavone, di indire una consultazione popolare «per far decidere i cittadini sull’avvio dei lavori per la realizzazione della variante a questa importante arteria di collegamento. Una variante», aggiunge Rapagnà, « già prevista del Piano regolatore generale, finanziata dall’Anas e attesa da più mezzo secolo».

L’ex parlamentare rosetano, il quale da anni si batte contro l’elevato volume di traffico lungo le strade cittadine, fa sapere che l’opera pubblica, finanziata una prima volta nel 1959 (come quella di Pineto allora immediatamente realizzata), è stata approvata dal consiglio comunale e inserita quale opera strategica direttamente collegata con la Teramo-Mare. «È stata presente sin dall’inizio negli atti ufficiali di tutti i Piani decennali della grande viabilità elaborati dal ministero dei Lavori pubblici», svela Rapagnà, «resa operativa dall’Anas e dalla Regione Abruzzo quale opera di interesse prioritario».

Per questo motivo, la lista di cui Rapagnà è stato candidato sindaco alle ultime amministrative di Roseto, chiede all’amministrazione comunale un referendum sull’argomento «quale atto democratico esemplare» continua l’ex Deputato rosetano «attestante l’effettiva volontà di consentire, in tempi brevissimi, che siano anche i rosetani, contestualmente al consiglio comunale, a esprimere il proprio parere sulla realizzazione della Variante alla Statale 16».

Secondo Rapagnà, inoltre, sarebbe necessario rendere non più dilazionabile l’esecuzione dei lavori progettati e finanziati, sollecitando l’intervento “prescrittivo” dell’Unione europea e del Ministero delle Infrastrutture nei confronti dei soggetti che suo dire sarebbero inadempienti, cioè il Comune di Roseto e la Regione Abruzzo.

«Nei libri di storia locale e nella raccolta delle memorie dei personaggi più rappresentativi della nostra comunità», dice ancora Rapagnà, «è scritto e detto ciò che nessuno può negare: e cioè che, nello spirito dei cittadini di Roseto, che pure in prima persona si sono impegnati per ottenere il dirottamento dei Tir dalla Statale 16 alla A14 in attesa di soluzioni alternative, la circonvallazione al centro urbano del capoluogo è stata sempre considerata la soluzione definitiva del problema del traffico veicolare pesante e leggero di attraversamento. Quei Cittadini che, per questo, hanno fatto quanto potevano, avendo nel cuore soltanto il bene di Roseto e non invece quello dei numerosi interessi speculativi privati e politici, hanno sempre rivolto il loro pensiero strategico al futuro, chiedendo il completamento del Corridoio Adriatico, con il trasferimento del trasporto merci», conclude la nota, «sui treni navetta delle ferrovie e sulle autostrade del Mare, tante volte sollecitate, tra gli altri, dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi».

Una vicenda che coinvolge molti abitanti. (f.ce.)

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