Salvata la sorgente ostruita dalla ghiaia

Isola, complesso intervento in quota dei tecnici del Ruzzo per ripristinare la portata del punto di captazione Fossaceca

ISOLA DEL GRAN SASSO. Hanno lavorato una settimana in quota, in condizioni difficili, per ripristinare il normale flusso di una delle sorgenti più importanti del Ruzzo. Una squadra di operai del Ruzzo è stata impegnata in un intervento di ripristino di una tubazione rotta, da cui è penetrata una enorme quantità di ghiaia durante uno dei fortissimi temporali che hanno caratterizzato l’ultimo periodo.

«Si tratta di una sorgente storica che andava sistemata», spiega il presidente del Ruzzo Antonio Forlini, «e i nostri tecnici hanno lavorato in condizioni critiche, in situazioni ambientali non favorevoli, ma adesso la ghiaia è stata eliminata dalla conduttura che porta acqua regolarmente».

Il gruppo del Mescatore ha diverse sorgenti, molte intorno ai 1.400 metri ma anche più in basso. Tutto è accaduto nella sorgente in quota Fossaceca, che è a 1.497 metri sul livello del mare. Il Ruzzo qui ha due punti di captazione: Fossaceca alta e Fossaceca bassa. Nel tratto più in alto un cunicolo di presa di è rotto e dal foro, con le piogge violente, è entrata della breccia che ha ostruito la condotta.

In sostanza a 1.270 metri c’è una camera di carico da cui parte la condotta: a monte c’è un cunicolo che era stato ostruito. C’è voluta una settimana di lavori complessi - perchè la zona non è di facile accesso - per ripristinare il normale flusso dell’acqua.

Quelle sorgenti infatti portano complessivamente, in media, 400-440 litri al secondo. Il tratto interessato _ la frana ha compromesso tutta la condotta _ porta circa 300-330 litri. Se non si interveniva subito si sarebbero creati disagi.

Il periodo di intasamento della condotta è stato superato con l’utilizzo dei serbatoi di compenso di San Pietro e Villa Piano che, appunto sono stati utilizzati per “compensare” l’acqua che mancava.

C’è da dire che paradossalmente, visti i disservizi sulla costa avvenuti nei primi 20 giorni di agosto, quest’anno è stata una annata eccezionale per la produzione di acqua, tant’è che in questo periodo i potabilizzatori (di Montorio e Casale San Nicola) sono spenti, mentre l’anno scorso di questi tempi producevano 300-350 litri al secondo. Questo significa che dai rubinetti, sia nell’interno che sulla costa, esce solo acqua di sorgente. Il problema della carenza idrica estiva, come più volte sottolineato da Forlini, sta principalmente nella portata non più adeguata della condotta che porta l’acqua sulla costa.

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