Senza soldi da 5 mesi gli operai Veco oggi vanno in piazza 

Organizzato sit-in di protesta a Teramo sotto la prefettura I sindacati: «Cassa integrazione, gravi ritardi del ministero»

MARTINSICURO. Senza soldi da gennaio. E’ la terribile situazione che vivono gli operai della Veco, la fonderia fallita lo scorso 23 gennaio: da allora i 50 lavoratori dell’azienda di Martinsicuro non percepiscono nessun reddito.
Disagio, rabbia, frustrazione sono i sentimenti che provano coloro che sono costretti a vivere senza una fonte di sostentamento ormai da quasi cinque mesi e che muoveranno la protesta che si terrà stamattina in largo San Matteo, a Teramo, dalle 9,30 alle 12.
«Il ministero del Lavoro», spiegano le segreterie di Fim Cisl e Fiom Cgil, «non ha ancora approvato la cassa integrazione per cessazione e ciò impedisce all’Inps di mettere in pagamento questo ammortizzatore sociale. Paradossale che il ministero stia impiegando così tanto tempo per approvare una cassa integrazione il cui verbale di accordo è stato condiviso dal ministero stesso. Verbale firmato lo scorso 24 aprile quando, dopo innumerevoli pressioni, si è finalmente riusciti ad ottenere l’incontro necessario. Ma a più di un mese da quella firma nulla si è mosso. Inutile descrivere cosa significhi per questi lavoratori e per le loro famiglie tentare di sopravvivere da cinque mesi senza soldi. Famiglie che oltre al danno della cassa integrazione che non arriva, vivono la beffa di non poter accedere a nessun altro sostegno: avendo, in teoria, un ammortizzatore sociale attivo, gli è impedito di chiedere qualsiasi bonus sia nazionale che regionale».
I sindacati ricordano che la situazione è tale che un’associazione ha distribuito pacchi alimentari ai lavoratori, per aiutarli a sopravvivere. «Pacchi consegnati a chi ha il diritto, sancito dalla legge, di percepire un sostegno economico che gli eviti l’indigenza», precisano i sindacati, «un diritto però che rimane solo sulla carta perché “tempi tecnici e burocrazia” stanno condannando alla povertà questi lavoratori».
Da qui il sit-in di oggi sotto alla prefettura. Nel corso del presidio verranno illustrate le nuove azioni di lotta che saranno messe in campo nei prossimi giorni «a sostegno di lavoratori le cui storie rischiano di passare dalla cronaca sindacale alla cronaca nera», concludono i sindacati. (a.f.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.