Superbonus, al via lavori per 200 milioni 

Nasce rete di 46 imprese collegata all’Ance: vuole sfruttare gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni dei condomini

TERAMO. Gran fermento in provincia di Teramo per il superbonus 110%. E’ un susseguirsi di assemblee di condominio e molto altro per usufruire delle agevolazioni fiscali. E ieri a Mosciano c’è stato il battesimo della prima rete nazionale di imprese per l’ecosismabonus, adetto superbonus, promossa dall’Ance. Ne fanno parte 46 imprese edili, la maggior parte teramane, il resto comunque abruzzesi, che hanno intenzione di sfruttare al massimo l’opportunità delle agevolazioni fiscali.
Il presidente dell’Ance Ezio Iervelli osserva infatti che «le norme attuative del decreto 34 arriveranno non prima di agosto ma la Rete è in un’avanzata fase di sviluppo degli accordi per la cessione dei crediti fiscali». Il decreto legge 34 verrà approvato entro il 18 luglio e da quella data entro 30 giorni il ministero emanerà i provvedimenti attuativi. In sostanza sarà possibile intervenire sui fabbricati realizzando cappotti termici, sostituendo infissi e caldaie o realizzando interventi di miglioramento sismico. In sostanza i condòmini non pagheranno praticamente niente, ma la vera sfida sarà ricercare soggetti in grado di acquistare i crediti fiscali per consentire ai condòmini di non anticipare niente. Infatti sia le banche che le grandi aziende, prima di comprare i crediti fiscali per pagare l’impresa, vogliono ampie garanzie sul rispetto delle procedure e delle leggi.
“Aedificarete”, così si chiama il gruppo di aziende, si è già mossa, assistito peraltro da importanti società di consulenza, consultando sei banche, due aziende nazionali, una multinazionale e una municipalizzata quotata in borsa. «Le banche i prodotti per fare questa operazione li avranno nei prossimi mesi», spiega il direttore dell’Ance Marco Fabiocchi, «oltre a queste ci sono altri soggetti come grandi multinazionali o grandi player, con cui noi, in quanto rete di aziende, possiamo trattare direttamente. Attualmente le imprese retiste hanno un portafoglio di 200 milioni, derivanti da accordi preliminari con i committenti e in alcuni casi già con progettazione avanzata e delibere di incarico». La somma corrisponde a 145 cantieri, dai più piccoli a quelli da 3-4 milioni e non solo in Abruzzo. Fabiocchi osserva che è una cifra che può, peraltro lievitare molto. Il nodo centrale saranno una serie di sistemi di verifica che la rete sta mettendo in atto. «Stiamo facendo delle procedure che garantiranno il cessionario (chi compra il credito, ndr): dalla verifica della delibera di condominio alla richiesta dei crediti fiscali», aggiunge Fabiocchi, «controlli che andranno a certificare tutta la procedura». «Contrariamente alla percezione delle famiglie», osserva infatti Iervelli, «l’avvio dei cantieri necessiterà di attività propedeutiche tra cui la ricerca di un finanziatore che acquisisca i crediti fiscali; tale ultimo passaggio sarà determinante per rendere fattibile l’operazione di ristrutturazione immobiliare. Altro limite è costituito dal termine ultimo di vigenza del 110% fissato oggi al 31 dicembre 2021, data molto ravvicinata per la programmazione di lavori di ristrutturazione edilizia».
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