Cetteo Di Mascio, 61 anni, responsabile del settore giovanile del Teramo

SVOLTA NELLE INDAGINI

Teramo calcio, arrestati i due aggressori del dirigente Di Mascio

Ai domiciliari C.V., 30enne di Bellante, e G.A., 23enne di Mosciano Sant’Angelo: lo scorso maggio picchiarono il responsabile del settore giovanile del club biancorosso

TERAMO. Finiscono agli arresti domiciliari i due uomini che lo scorso 14 maggio aggredirono Cetteo Di Mascio, dirigente del Teramo Calcio, provocandogli gravi lesioni al volto. I carabinieri della Compagnia di Teramo, all’alba di oggi, hanno eseguito l’ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari. Secondo la nota dei carabinieri le indagini, svolte sotto la direzione della procura della Repubblica di Teramo, hanno permesso di raccogliere univoci elementi probatori nei confronti dei due arrestati: C.V. di anni 30 di Bellante, e G.A. di anni 23 di Mosciano Sant’Angelo, entrambi pluri-censurati, che quel giornio si recarono con una Ford Fiesta, in uso a C.V., allo stadio Bonolis di Teramo e aggredirono fisicamente il responsabile del settore giovanile del Teramo colpendolo – da parte del G.A. - con un violento pugno al volto che gli provocò diverse fratture alle ossa facciali, tali da essere qualificate come lesioni gravi.
Gli eventi, così come riferiti dalla vittima e dai testimoni presenti, hanno trovato conferma nelle minuziose indagini effettuate dai carabinieri, che attraverso indagini tradizionali e accertamenti tecnici, hanno ricostruito sin nei dettagli le fasi dell’aggressione, giungendo attraverso l’incrocio delle testimonianze e la visione delle videoriprese delle telecamere di sorveglianza ad identificare i due aggressori, nei cui confronti sono state effettuate altrettante perquisizioni, personali e domiciliari. All’esito delle indagini, che hanno visto anche il contributo di un medico legale cui è stata commissionata una perizia sulla tipologia ed entità delle lesioni riportate dalla vittima, ritenendo che vi fossero gravi indizi di colpevolezza, la procura ha rimesso al giudice per le Indagini preliminari la richiesta di una misura cautelare, prontamente accolta, che ha disposto gli arresti domiciliari.