Teramo: la Asl costretta a pagare la cura Di Bella

Su ordine del tribunale di Brindisi deve farsi carico dell’acquisto dei farmaci per un paziente che si è trasferito al Mazzini

TERAMO. La Asl di Teramo paga una terapia contro il cancro sconfessata, ormai anni fa, dal mondo scientifico e dal ministero della Sanità. E’ la famosa cura di Bella che alla fine degli Anni Novanta fece molto parlare e soprattutto diede molte speranze ai malati di cancro. Almeno fino a quando la sperimentazione condotta dal ministero della Sanità certificò che non era efficace, anzi in alcuni casi poteva essere dannosa.
Dello stesso avviso evidentemente non è il tribunale di Brindisi, che con una sentenza del 2010 ha disposto che il servizio sanitario nazionale paghi le spese per la multiterapia Di Bella a un uomo malato di cancro. Fino a un certo punto ha provveduto la Asl pugliese, poi, nel 2013, il paziente si è trasferito in provincia di Teramo, più precisamente in Val Vibrata, e il paziente ha fatto richiesta presentando la documentazione al distretto sanitario di Nereto.
Il caso, venuto alla luce in un servizio dell’emittente Vera Tv, è l’unico esistente alla Asl di Teramo, che per quest’anno prevede la spesa di 7mila euro per pagare l’acquisto del cocktail di medicinali in una farmacia privata. «Noi ottemperiamo a quanto disposto dal giudice di Brindisi», dichiara il direttore amministrativo della Asl, Maurizio Di Giosia, «in quanto le sentenze non vanno interpretate, ma eseguite. Il giudice ha sostanzialmente disposto che è un diritto del paziente la somministrazione di farmaci volta non solo alla sua guarigione, ma anche a riacquisire funzioni compromesse, al recupero delle condizioni generali della persona». In sostanza, dunque, il giudice riterrebbe che la multiterapia Di Bella possa contribuire, se non a guarire, quantomeno a far stare meglio il paziente.
E sebbene la medicina ufficiale in larghissima maggioranza continua a ritenere il metodo inefficace per curare il cancro o ridurne gli effetti, c’è una minima parte di medici in Italia che continua, sottotraccia, a prescrivere la terapia a base di somatostatina, bromocriptina, melatonina e adenosina e vitamine. Uno di questi è il figlio di Luigi Di Bella, Giuseppe, che ormai ha 70 anni.
Finora però si sapeva di preparazioni galeniche fatte a carico degli stessi pazienti, chiamati a pagare dei mille ai duemila euro al mese. Non risultano alle cronach , allo stato attuale, casi in cui una Asl venga indotta a pagare per una cura che lo stesso ministero della Salute ha certificato come non efficace.
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