Zooprofilattico, dubbi sui concorsi

Cgil e Cisl diffidano l'istituto Caporale a continuare le procedure

TERAMO. Forti dubbi dei sindacati sulla riapertura di bandi per alcuni concorsi all'istituto zooprofilattico. Secondo Fp Cgil e Fp Cisl l'istituto si appresta ad assumere nuovo personale tecnico, amministrativo e forse anche dirigenti veterinari. «Anche questa volta in barba alle norme così come già accaduto in passato?», si chiedono Amedeo Marcattili e Antonio Iodice.

I due sindacalisti fanno notare che «immancabili come il Natale e il Ferragosto», arrivano «nuovi bandi di concorsi ad agosto, per l'esattezza la riapertura dei termini di concorsi». Marcattili e Iodice ricordano che «già lo scorso anno l'ente tentò di scavalcare le norme di accesso alla dirigenza nel servizio sanitario nazionale imponendo il dottorato di ricerca al posto della specializzazione». Requisito, invece, imposto dalla legge.

«Lo scorso anno, però, il tentativo fu scongiurato dall'azione del sindacato che con altrettanta attenzione vigilerà l'evoluzione della vicenda attuale», aggiungono Cgil e Cisl, «è indiscutibile che il sindacato sia favorevole all'assunzione di nuovo personale, come dimostrato ampiamente nella vicenda dei precari, ma sempre nel rispetto delle regole e delle norme contrattuali. Invece questo ente continua a dimostrare di non volerle rispettare». E parlano di «atti unilaterali, non concertati e non contrattati con il sindacato» con cui l'istituto modifica piante organiche e piani occupazionali senza rispetto «per le più elementari forme di partecipazione dei lavoratori prescritte dai contratti nazionali e degli organi istituzionali ad esso superiori, cioè la sola Regione Molise, visto che la Regione Abruzzo, a detta dello Zooprofilattico, non avrebbe più poteri su di esso».

Per questo i due sindacati hanno diffidato l'ente «a dar corso alle procedure iniziate senza il dovuto confronto sindacale». E chiedono alla Regione Abruzzo «di chiarire il proprio ruolo rispetto all'ente e a intervenire per ripristinare le corrette procedure e, di conseguenza, le corrette relazioni sindacali». Altrimenti, annunciano, non escludono denunce.
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