Lorena uccisa in casa 10 giorni fa: ulteriori accertamenti sulla salma

Il corpo resta a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa di individuare l’arma del delitto Continua l’analisi del telefono cellulare della 53enne in cerca di indizi nelle conversazioni in chat
ORTONA. La salma di Lorena Paolini, la 53enne uccisa nella sua abitazione di strada Sant’Elena dieci giorni fa, potrebbe essere oggetto di ulteriori accertamenti dopo l’autopsia già svolta giovedì scorso dal medico legale Cristian D’Ovidio su disposizione del pm Giuseppe Falasca, che coordina le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Ortona. Il corpo della donna non è stato infatti ancora restituito alla famiglia, in attesa anche degli accertamenti in corso per l’individuazione dell’oggetto che, stretto al collo della vittima, ne avrebbe causato il decesso. Tutto quanto si trovava in casa è stato sequestrato per capire con cosa l’assassino abbia potuto causare la morte della 53enne.
Fino a ieri non si aveva notizia di ulteriori iscritti nel registro degli indagati oltre al marito Andrea Cieri, 51 anni, assistito dall’avvocato Maddalena De Gregorio, che ha sposato Lorena Paolini nel 2005. Proprio lui era stato a lanciare l’allarme nella tarda mattina di domenica, quando è rientrato in casa e ha trovato la moglie agonizzante sul divano. E, fin da domenica, gli inquirenti hanno scartato l’ipotesi di un gesto estremo.
Il giallo di Ortona, dopo dieci giorni, resta comunque ancora pieno di nodi non sciolti. A partire da quello del movente: c’è sì il nome del marito nel registro degli indagati, ma c’è anche il fatto che la coppia in città è stata unanimemente descritta come felice e affiatata, nonostante una breve separazione di qualche anno fa, e nonostante un diverbio avvenuto proprio domenica, del quale lo stesso Cieri ha raccontato alla cognata Silvana. Una coppia che insomma andava d’accordo, era serena: nessuno, tra quanti hanno parlato pubblicamente della vicenda, a partire dai parenti della vittima, ha riferito di contrasti o litigi rilevanti. E, in questo contesto, c’è un marito ha ribadito la propria innocenza ed è indagato a piede libero: evidentemente si escludono pericoli di fuga, reiterazione del reato o inquinamento delle prove.
A quanto è dato sapere finora, nella casa del delitto, domenica mattina ci avrebbero messo piede solo Cieri, che ha trovato la moglie riversa sul divano rientrando dal lavoro, e una delle due figlie della coppia. Per questo sono state scandagliate anche le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, come pure si passa al setaccio il telefono di Lorena per ricostruire, nella maniera il più dettagliata possibile, tanto le sue ultime ore quanto la sua rete di rapporti e di relazioni. È nelle chat che si spera di trovare confidenze, sfoghi, considerazioni: qualsiasi cosa la donna abbia potuto scrivere in merito a eventuali problemi o cattivi rapporti con chicchessia, non solo in famiglia.
Tra le indiscrezioni, c’è anche quella che la svolta possa essere vicina. Ma nulla al momento è escluso, men che meno un colpo di scena in un giallo che sta prostrando una famiglia e quanti erano legati a una donna incensata da amici e conoscenti. E, in tutto ciò, manca anche la certezza dell’estremo saluto: non solo perché la salma non è stata ancora restituita alla famiglia, ma anche perché non si sa se ci sarà un funerale riservato e in un luogo pubblico.(a.rap.)
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