Acqua, scatta lo stato d’allerta: le strategie per limitare le crisi

26 Giugno 2025

Costa teramana sotto osservazione, possibili chiusure notturne nel cuore dell’estate. Nel Chietino prime interruzioni legate alle rotture. La deputata Torto (M5S) lancia accuse al governo Marsilio

​​PESCARA. La diminuzione dell’acqua nelle sorgenti, unita all’usura delle reti e all’incremento demografico estivo che si registra nelle località balneari della costa, mette a dura prova la tenuta del sistema idrico in Abruzzo. Dopo un 2024 segnato da siccità prolungate e razionamenti, la situazione, seppure in parte migliorata grazie alle precipitazioni nevose dell’inverno scorso, resta tuttavia delicata e sotto stretta osservazione da parte delle società che gestiscono il servizio idrico nelle quattro province. Il quadro regionale appare composito: se il tempo reggerà e non ci saranno ondate di caldo eccezionali, il sistema potrebbe reggere. Ma il rischio di nuovi razionamenti e chiusure notturne, soprattutto da metà luglio a fine agosto, resta elevato.

CRITICITA’ NEL TERAMANO

Nel Teramano, come confermato dal direttore generale di Ruzzo Reti, Pierangelo Stirpe, il quadro è ancora fragile a causa di una contrazione della disponibilità delle sorgenti pari al 30%. «Dal 2019 a oggi», spiega Stirpe, «c’è stata una forte diminuzione della portata, ma i consumi sono rimasti elevati. Non siamo diventati più bravi nell’utilizzare meno acqua né ci siamo adeguati a una minore disponibilità, continuiamo a farne un uso più o meno adeguato e massivo. Ognuno di noi, infatti, consuma circa 200 litri d’acqua al giorno, dei quali solo due per scopi potabili e gli altri 198 tra servizi igienici, docce ed elettrodomestici». Un dato preoccupante, aggravato dal fenomeno delle dispersioni di rete: «Nel nostro caso la perdita è contenuta», prosegue Stirpe, «si attesta tra il 25% e il 28%, una cifra inferiore rispetto alla media abruzzese e nazionale. Un aiuto arriva dal potabilizzatore di Colle di Croce di Montorio, che consente di contenere gli squilibri estivi. Tentiamo ogni anno di pareggiare il bilancio idrico: per il 90% del periodo ci riusciamo, ma nei 10-15 giorni di massimo afflusso turistico potrebbero verificarsi squilibri e scattare chiusure notturne, dalle 22 alle 6, per dare il tempo a serbatoi e autoclavi di ricaricarsi». La rete teramana, inoltre, serve anche porzioni della costa pescarese: «Noi soccorriamo idraulicamente il gestore Aca, consegnando acqua a Pineto. Da lì, poi, decidono loro come distribuirla». L’impegno in vista dell’estate è massimo: ferie ridotte per i dipendenti, squadre attive giorno e notte e autobotti pronte a intervenire.

MIGLIORAMENTI NELL’AQUILANO

Situazione in lieve miglioramento per i 36 comuni dell’Aquilano gestiti da Gran Sasso Acqua. Il presidente Ivo Pagliari riferisce che le nevicate invernali hanno contribuito a una ripresa delle sorgenti del Gran Sasso e del Chiarino: «Nei primi 23 giorni di giugno abbiamo registrato un incremento medio rispetto allo scorso anno. I dati della risorsa idrica immessa in rete registrano circa 40 litri al secondo dal Gran Sasso e circa 20 litri dal Chiarino. È un primo segnale che stiamo monitorando costantemente con i nostri uffici». Una boccata d’ossigeno dopo un 2024 definito da Pagliari come «il picco negativo», in cui le chiusure notturne si erano protratte fino a novembre. Pagliari invita comunque alla prudenza e a un uso responsabile della risorsa: «L’acqua deve essere impiegata solo per fini potabili e igienici. Bisogna evitare gli sprechi, come lasciare aperte le fontanine nei centri urbani. Il miglioramento della rete è stato possibile anche grazie ai fondi del Pnrr, che hanno permesso l’installazione di contatori digitali e sistemi di monitoraggio predittivo, questo ci ha consentito di ridurre le perdite del 7,5%, un risultato importante».

LUCI E OMBRE NEL CHIETINO

In provincia di Chieti, la situazione è frammentata. Il presidente della Sasi, Nicola Scaricaciottoli, rassicura sull’approvvigionamento: «Non abbiamo problemi legati alla disponibilità delle sorgenti, ma alle condizioni della rete, per questo sono in corso alcuni interventi per rilevare le perdite. Le emergenze che si verificano nel 99% dei casi sono dovute a rotture delle condutture, come quelle che hanno portato all’ultimo calendario di chiusure in 14 Comuni». Le sospensioni dell’erogazione, in alcuni casi prolungate dalle 16 del pomeriggio fino alle 7 del mattino, andranno avanti fino al 30 giugno nei centri di Atessa, Casacanditella, Cupello, Furci, Gissi, Liscia, Monteodorisio, Ortona, Paglieta, San Buono, San Salvo, Schiavi d’Abruzzo, Tufillo e Vasto. Dure le reazioni politiche, in particolare quella della parlamentare Daniela Torto (M5S), che ha definito la situazione «non più accettabile» perché «in una settimana in cui, secondo le previsioni meteorologiche, il caldo si farà sentire particolarmente, è ingiustificabile privare i cittadini di un bene così essenziale». Torto punta il dito contro la Regione e il presidente Marco Marsilio, accusati di immobilismo dopo l’estate disastrosa 2024: «È vergognoso che in sette anni di governo non si sia riusciti a risolvere il problema. Il disservizio rischia di creare problematiche anche alle attività economiche e sul fronte turistico. Così il territorio potrebbe perdere attrattività: la mancanza di un servizio essenziale come l’acqua, infatti, sfiducia i turisti e mette in difficoltà numerose attività commerciali. Basti pensare a bar, ristoranti ma anche agli hotel presenti nei Comuni costieri. Non può diventare una consuetudine programmare interruzioni idriche, al contrario deve essere una priorità investire sulle reti che oggi versano in condizioni pessime».

STABILITA’ A PESCARA

Infine, nella provincia di Pescara, l’Aca (Azienda consortile acquedottistica) conferma uno scenario sotto controllo. La presidente Giovanna Brandelli assicura: «Non registriamo stati di criticità, la disponibilità idrica è in linea con quella del 2023, quando non ci furono interruzioni». Tuttavia, anche qui si guarda con attenzione all’evoluzione della stagione turistica: «Siamo un territorio costiero, in estate c’è sempre una variabile legata al picco di presenze e quindi ci sono sempre delle incognite nelle nostre equazioni. Se le presenze dovessero superare le previsioni, l’equilibrio attuale può essere messo in crisi, ecco perché sono sempre molto prudente e ci stiamo attivando comunque anche per gestire un’eventuale emergenza». In parallelo, anche l’Aca sta investendo nella digitalizzazione della rete, grazie all’utilizzo dei fondi del Pnrr. L’intervento, che comporta alcune interruzioni temporanee, punta a garantire «una gestione più efficiente nel medio e lungo periodo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA