Aeroporto, via libera alle nomine

Il Cda Saga convoca l'assemblea e dà l'ok all'allungamento della pista

PESCARA. Il consiglio di amministrazione della Saga (la società regionale che gestisce l'aeroporto d'Abruzzo) ha deciso. Il nuovo presidente e il suo vice saranno nominati dall'assemblea dei soci convocata il 29 (prima istanza) e 30 novembre. Carla Mannetti e il suo vice Gianluca Caruso, in prorogatio da tre mesi, si rimettono alle decisioni dell'assemblea.

Le voci che si susseguono sui loro sostituti (Lucio Laureti e il medico Vincenzo Berghella del Pdl) continuano ad aleggiare sopra al Cda, che ieri ha comunque preferito non esprimersi lasciando che le cose vadano per il loro corso. La questione rimane aperta. La politica si è fatta avanti, il centrodestra da tempo fa circolare i nomi dei possibili sostituti del vertice Saga dando il via a quello che ritiene un iter normale nella lottizzazione e spartizione dei posti in una società a prevalente capitale pubblico. Tant'è che anche l'assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra - cui spetta, come rappresentante del maggiore azionista, la scelta dei nomi -, pur precisando di «non sentire pressioni», ammette che quella in corso all'aeroporto «è una fase di transizione» e che «nel frattempo sono state costruite nuove e abili figure tecniche operative come ad esempio quella del direttore dello scalo». «La discussione si inserisce sulla falsariga di quanto di buono è stato fatto», aggiunge parlando già al passato, «segno che l'aeroporto fa sognare».

Di certo c'è che chi prenderà il posto della Mannetti dovrà decidere se rifiutare le indennità a cui ha rinunciato l'attuale presidente, considerando che l'intero Cda Saga costa più o meno 60mila euro l'anno. Nella riunione di ieri è anche stato dato il via libera all'iter che dovrebbe portare all'utilizzo dei fondi Fas (3 milioni di euro) e Cipe (3,5 milioni) per l'allungamento della pista. Si tratta del vecchio progetto che prevede l'esproprio dei terreni a fine pista (lunga 2.400 metri) verso San Giovanni Teatino e che era stato realizzato per consentire l'atterraggio di aerei più pesanti di fabbricazione sovietica impiegati in particolare nei voli charter. Un progetto che non accusa l'età. (a.mo.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA