ABRUZZO

Autostrade abruzzesi, bocciato il piano con gli aumenti: ma ora i lavori?

Come era prevedibile il Cipess dichiara irricevibile il programma economico finanzario e la trattativa con Strada dei Parchi si allunga

ROMA. Come era prevedibile alla luce delle più recenti dichiarazioni, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) ha bocciato l’ultima proposta di Piano economico finanziario (Pef) per le autostrade abruzzese A24 e A25 gestite da Strada dei parchi (Sdp, Gruppo Toto). La proposta prevedeva anche i rincari nei pedaggi di quasi il 16% all’anno fino al 2030, per un totale del 375%. Irricevibile, come era stato preannunciato dal ministro Enrico Giovannini. Ma ora le autostrade abruzzesi e quindi Strada dei parchi, senza Pef, corrono il rischio di vedere bloccati per chissà quanto tempo  i lavori per la messa in sicurezza.

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Il nuovo Pef manca dal 2014 e la questione insieme alla messa in sicurezza, al caro pedaggi e alle misure di contenimento della invasione della fauna selvatica (ieri c'è stato un altro investimento sull'A25), erano state ieri al centro dell'audizione alla Camera dei Deputati del ministro per le Infrastrutture e la Mobilità sostenibili, Giovannini, e del successivo dibattito parlamentare.

«La scontata bocciatura di oggi da parte del Cipess del Pef "a zero investimenti", predisposto su indicazioni del Commissario ad acta e del Dipe, con i conseguenti aumenti insostenibili per l'utenza, rappresenta una buona notizia ma lascia nuovamente irrisolti i gravi problemi denunciati da anni da Strada dei Parchi - spiega l'amministratore di Sdp Riccardo Mollo - La decisione del Ministero di rinviare al 31 dicembre gli adeguamenti tariffari, facendo seguito al blocco degli aumenti dal 1° gennaio al 30 giugno da noi voluta e con costi a nostro carico, da un lato allunga i tempi della trattativa sul futuro di A24 e A25 imposto dal Governo, nonostante vi siano ben 3 Commissari da anni al lavoro, ma dall'altro non affronta minimamente le emergenze del presente che ricordano a tutti come il tempo sia già scaduto».