Campus automotive, si parte davvero

Firmato l'accordo col ministero, sbloccati 32 milioni. Entro la primavera 2014 il via ai lavori, nel 2017 l'inaugurazione

PESCARA. Il progetto è complesso. Gli obiettivi ambizioni. I concorrenti agguerriti. Con il Campus automotive la cui costruzione dovrà partire nel territorio del comune di Mozzagrogna entro la primavera del 2014, per concludersi nel 2017, l’Abruzzo lancia la propria candidatura a diventare uno dei primi poli europei della ricerca sulla mobilità. È una scommessa sul piano dell’industria della conoscenza, dell’attrattività di un territorio, della capacità di radicare ulteriormente le multinazionali già presenti in Val di Sangro.

Il grande tessitore di questa tela è un manager capace e di lunga esperienza, Silvio Di Lorenzo, presidente della Camera di Commercio di Chieti, ex vicepresidente di Honda Italia. «Una garanzia» per il presidente della Regione Gianni Chiodi che ieri ha annunciato, assieme all’assessore allo Sviluppo Alfredo Castiglione, la firma dell’accordo di programma quadro e della convenzione tra Regione e ministero dello Sviluppo che sblocca i fondi destinati al progetto: 32 milioni di euro di fondi Fas ai quali si aggiungerà un cofinanziamento di 7 milioni della Camera di Commercio di Chieti, l’ente scelto dalla Regione come per la realizzazione e la gestione del Campus. L’ente camerale si occuperà di finanziare soprattutto la pista di prova che sarà la struttura che porterà redditività all’intero Campus.

L’iter burocratico si è già concluso. Il Campus ha un progetto esecutivo, l’area è stata individuata, le autorizzazioni sono state concesse. Tra settembre e novembre ci sarà la scelta della ditta che eseguirà i lavori e che consegnerà l’opera entro il 31 agosto 2016. Seguiranno 5 o 6 mesi di collaudo; l’avvio dell’attività è previsto per il 2017.

Il progetto di Campus prevede laboratori per la ricerca e test per nuovi materiali e processi per alleggerimento veicoli;lo studio di nuove tecnologie per il trattamento delle superfici dei veicoli e manufacturing a minimo impatto ambientale; un’area test per effettuare prove dirette. «L’area test avrà destinazioni d'uso specifiche», spiega Di Lorenzo, «tali da non impattare con la concorrenza». Sarà composta da una corsia per test fonometrici secondo le specifiche dettate da norme europee; un’area freni idonea alla verifica dei sistemi frenanti innovativi quali l'ABS (oggi è possibile effettuare queste prove solo in Giappone e Spagna) e il CBS (combined brake system), divenuti ormai obbligatori su tutti i veicoli compreso le moto. La pista è stata progettata con quattro tratti rettilinei a diverso coefficiente di aderenza, idonei allo sviluppo e allo svolgimento di test omologativi di una vasta gamma di veicoli quali autocarri, auto, moto, macchine operatrici. A pieno regime il campus dovrebbe occupare almeno 40 ricercatori.

«Finalmente tutti hanno capito che cosa significa l’automotive per l’Abruzzo», dice Di Lorenzo, «oggi siamo impegnati a riempire questo contenitore, chi ha voglia di fare e di dimostrare di voler fare innovazione e ricerca è il benvenuto». Importante per il presidente della Camera di commercio teatina la decisione di Fiat di investire 900 milioni nella Sevel di Atessa. «Vuol dire che tutto quello che sarà veicolo commerciale leggero si farà in Val di Sangro: l’ibrido, l’elettrico, il metano, i veicoli che andranno in Usa e quelli per il Sudamerica. Tutto questo sarà sviluppato in Val di Sangro, e ci sarà posto per tutti: imprese, università, centri di ricerca».

Il Campus e ciò che significherà in termini di attrattività per le imprese sarà una sfida anche per le istituzioni regionali. Ne è consapevole Castiglione quando, riferendosi ad alcune criticità nella logistica del territorio, ammette: «Dovranno partire altre infrastrutture viarie». Dunque strade, ma anche porti efficienti e raccordi ferroviari. Come dire: il minimo sindacale per una grande area industriale.

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