Case B e C, manca solo la tinteggiatura

Cialente irritato: molte abitazioni sono pronte ma nessuno chiede l’agibilità parziale

L’AQUILA. La ricostruzione leggera (B e C) non decolla e il sindaco Massimo Cialente striglia amministratori di condominio, progettisti e imprese appellandosi al loro buon senso: «Voglio che nei cantieri si lavori in fretta. Del resto in cassa abbiamo due miliardi di euro».

Sono numerosi gli esempi citati dal primo cittadino a sostegno della fondatezza della sua preoccupazione. E cita un aspetto di recente venuto alla luce, che, a suo dire, è al momento il più grave.
 «Ci sono tanti edifici» spiega «terminati di fatto già nel mese di novembre che potrebbero essere abitati. A questi palazzi (foto) manca solo la tinteggiatura esterna che non si può fare in questi periodi. Esiste un meccanismo non chiaro, che cercherò di capire, per il quale parecchi cittadini sembrano disinteressati ad avere l’agibilità provvisoria che sarebbe facile ottenere. Qualcuno avrebbe detto “ma siamo ancora sulla costa, siamo in albergo e così via”».

«Ma più che ai cittadini», spiega il sindaco Massimo Cialente, «mi appello agli amministratori di condominio, che prendono il 2 per cento della quota, e adesso si dovranno preoccupare loro, vedremo come fare, a procurarsi l’agibilità provvisoria. Poi ai progettisti e infine alle imprese. Noi facciamo i controlli perchè qui ci sono in ballo soldi pubblici. Per essere vicini all’immoralità di chi fa certe telefonate o gli imbrogli basta che una famiglia stia un giorno in più del dovuto in albergo. Comunque pubblicheremo i dati sulle ditte e su chi sono i progettisti». «Eppure i soldi ci sono», ha aggiunto, «abbiamo attualmente a disposizione due miliardi. Ma di fatto la situazione è ferma».

Ma il sindaco ha fatto pubblicamente anche altre denunce nell’esaminare la situazione. «Ho scoperto che su circa 1.500 pratiche per il recupero di B e C» ha detto «sono state chieste integrazioni alle quali si devono dare risposte entro 15 giorni, ma gli interessati non hanno ancora provveduto». «Ho il sospetto», ha detto, «che ci sia dietro il meccanismo di alcuni costruttori che non vogliono partire oppure che sono i progettisti che ancora una volta non riescono a fare il loro lavoro».

«Del resto», ha continuato il sindaco, «continuo a ricevere alcuni cittadini, quotidianamente, i quali dicono che da novembre attendono risposte. Allora chiamo il dirigente il quale mi dice che, per l’appunto, non sono state mandate le integrazioni. Se non vinciamo la battaglia entro marzo o aprile di rimettere la gente nelle case non avremo dove ospitare 1300 nuclei da single».

«Del resto realizzare mille map è una follia», ha aggiunto il primo cittadino, «se io ho la possibilità di recuperare delle abitazioni. Quella delle case B e C è una questione per la quale sono disposto a immolarmi dopo che nei mesi scorsi ho attaccato governo, Protezione civile e Regione per i ritardi e altre vicende».
 Cialente ha sottolineato, infine, che «pensa di dare al massimo dieci giorni per consegnare le integrazioni e dieci al Cineas per fornire risposte».