Coldiretti, missione riuscita a Roma

«Legge sull'etichette approvata, in salvo anche i prodotti abruzzesi»

PESCARA. C'erano anche gli imprenditori agricoli abruzzesi ieri mattina sotto Palazzo Montecitorio a raccogliere con soddisfazione l'approvazione della legge sull'etichettatura degli alimenti. Una folta delegazione Coldiretti ha partecipato al sit-in romano per poi tornare a casa con il risultato sperato.

«Si conclude finalmente un percorso durato oltre dieci anni, che ha visto la Coldiretti impegnata per assicurare al consumatore la trasparenza alimentare». Simone Ciampoli, direttore Coldiretti Abruzzo, commenta così l'approvazione della legge «Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari» avvenuta ieri a Montecitorio da parte della commissione agricoltura della Camera. Una legge - per salvare il made in Italy, salvaguardare il reddito dell'agricoltore e tutelare il cittadino-consumatore da eventuali emergenze alimentari - chiesta a gran voce dall'organizzazione agricola che ha riunito in piazza Montecitorio migliaia di iscritti, tra cui la folta delegazione abruzzese. «La nostra presenza è servita a sostenere un percorso che la Confederazione sta portando avanti da anni», aggiunge Ciampoli, «un percorso che trova coincidenti i bisogni dei consumatori con l'esigenza di tutela il reddito di chi lavora la terra, ancor più oggi con le note emergenze alimentari».

L'articolo centrale della legge è il numero 4 sull'etichettatura dei prodotti alimentari. «Prevede l'obbligatorietà dell'indicazione del luogo di origine e provenienza e dell'eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia presenza di organismi geneticamente modificati in qualunque fase della catena alimentare», spiega il direttore, «obbligatorietà che vale ora per i prodotti alimentari commercializzati, trasformati, parzialmente trasformati o non trasformati». Nel dettaglio, per i prodotti non trasformati il luogo d'origine riguarda il paese di produzione, per quelli trasformati dovranno essere indicati il luogo dove è avvenuta l'ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione o allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata. Coldiretti ritiene particolarmente importante inoltre l'articolo 5 in cui viene specificato che le informazioni sul luogo di origine non deve trarre in errore e che l'omissione delle informazioni sull'origine costituisce pratica commerciale ingannevole, assicurando in questo modo lo stop alle pratiche commerciali sleali nella presentazione degli alimenti per quanto riguarda la reale origine geografica degli ingredienti utilizzati. Ad esempio, non sarà più consentita la pubblicità alla mozzarella con le immagini della terra abruzzese se viene utilizzato latte proveniente dalla Germania. «È un grande traguardo», aggiunge Ciampoli riferendosi al testo complessivo, «che si concluderà entro sessanta giorni con l'emanazione dei decreti interministeriali».
Soddisfazione anche fra i soci abruzzesi che hanno partecipato all'incontro romano, caratterizzato dalla folcloristica preparazione in piazza Montecitorio di una fila di salsicce di 100 metri offerta a rappresentanti istituzionali e parlamentari. «È stato un appuntamento ricco di spunti di riflessione», conlcude Ilse De Matteis, delegata regionale di Coldiretti Giovani impresa. (cr.re.)

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