VINO

Consorzio Abruzzo: "L'etichetta non risolve il problema alcolismo in Irlanda"

Levata di scudi contro il via libera alle indicazioni sulle bottiglie irlandesi della dicitura 'nuoce gravamente alla salute'. Nicodemi: "Azione irresponsabile"

"Non è questa l'Europa che vogliamo, il problema dell'alcolismo - diffuso nei Paesi del Nord - non si risolve con un'etichetta sulla bottiglia. Come al solito siamo di fronte a un provvedimento che ha molta forma ma poca sostanza, è l'ennesima campagna denigratoria da parte di Bruxelles nei confronti di un prodotto - il vino - che è un alimento integrato nella nostra dieta mediterranea". 

Queste le parole di Alessandro Nicodemi alla guida del Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo a proposito delle etichette che saranno introdotte in Irlanda per il vino con l'indicazione 'nuoce gravamente alla salute'.

"Credo sarebbe più strategico - ma forse più costoso per il Paese in questione e meno di effetto mediatico - investire in percorsi formativi ed educativi rivolti ai giovani per sottolineare l'importanza di un consumo ragionevole e metterli in guardia quando si parla di abuso".

"Tra l'altro - aggiunge Nicodemi - il problema dell'alcolismo, soprattutto nei giovani, è legato come sappiamo ai superalcolici, il cui consumo è in spaventosa crescita. Insomma non sarà una banalissima dicitura a risolvere il problema ma la stessa potrebbe creare dei danni ai produttori di vino che in Irlanda lavorano bene".

In Irlanda nel 2021 il fatturato per i vini d'Abruzzo è stato di circa 700/750mila euro, il presidente del Consorzio sostiene però che "la decisione dell'Ue è un'azione irresponsabile, l'esempio irlandese potrebbe essere seguito da altri Paesi, andando a mettere in difficoltà una filiera che si traduce in una delle principali voci del nostro agroalimentare".