CORONAVIRUS

Contagi in aumento: il governo chiude le discoteche, l'Abruzzo deve adeguarsi

L'ordinanza dopo Ferragosto, nessuna deroga regionale, lo stop da domani. E c'è anche la stretta sulle mascherine: obbligatorie dalle 18 alle 6 negli spazi all'aperto

PESCARA. Finita la festa di Ferragosto, si corre ai ripari. A causa dell'aumento dei contagi, da domani il governo chiude le discoteche e le sale da ballo all'aperto  e l'Abruzzo si adegua. Anzi, si "deve" adeguare, perché nell'ordinanza, discussa oggi dai ministri Speranza (Salute), Boccia (Affari regionali) e Patuanelli (Sviluppo economico) con i governatori fra i quali quello abruzzese Marco Marsilio, si fa espressamente riferimento al fatto che non sono ammesse deroghe con ordinanze regionali. Nessuna alternativa.

Quindi anche in Abruzzo, che proprio alla vigilia di Ferragosto aveva consentito di le aperture dei locali confermando la propria ordinanza di giugno con la quale imponeva la distanza di due metri e l'utilizzo della mascherine, sono da domani 17 agosto sospese le attività "che hanno luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso".

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La stessa ordinanza dà inoltre una "stretta" sull'utilizzo delle mascherine sull'intero territorio nazionale: sono obbligatorie dalle ore 18 alle 6 anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) "ove", si legge,"per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale". Quindi di sera e fino all'alba tutti coperti, la mattina ed il pomeriggio sono lasciati alle proprie coscienze.

«Diamo un segnale al Paese che bisogna tenere alta l'attenzione», ha detto Speranza secondo quanto si apprende. «Il danno atteso dalla chiusura delle discoteche è grosso ma non vedo alternative. Serve maggiore attenzione per evitare di tornare ai dati di marzo», ha aggiunto Patuanelli. «Restiamo uno dei Paesi più sicuri al mondo per la sicurezza sanitaria; questa condizione non è casuale ma figlia dei sacrifici che abbiamo fatto e che vanno difesi. Ora è il momento di andare avanti ma limitando al massimo le attività che presuppongono contatti fisici e assembramenti incontrollabili», ha sottolineato il ministro degli Affari regionali, Boccia.

La decisione di chiudere le discoteche è criticata a livello nazionale dal Sindacato dei locali da ballo (Silb) che denuncia che sono a rischio «4 miliardi di fatturato». E chiede aiuto al governo con sostegni come il taglio dell’Iva e la cassa integrazione per tutti i lavoratori di discoteche e locali da ballo.