Corretto il Parco della costa Ora i Comuni dicono sì

Nuova perimetrazione senza le aree industriali e incompatibili del Chietino Dubbio Confindustria sulle norme di salvaguardia. D’Alfonso: c’è la moratoria

PESCARA. E’ rimasto più o meno di diecimila ettari e con i dieci comuni interessati (Ortona, San Vito, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino Villafonsina, Pollutri, Vasto e San Salvo) ma qualcosa al suo interno è cambiato: ad esempio, la nuova linea di perimetrazione passa vicino, e non ingloba, la zona industriale di Vasto, dell’ospedale di Ortona, del fiume Sangro (nella parte dell’area industriale) e della stazione ferroviaria di Fossacesia. Lascia tuttavia al suo interno altre zone produttive “incompatibili” (il porto privato di Fossacesia) sulle quali bisognerà lavorare. Ma il più sembra fatto.

Quel passo in avanti tanto auspicato sulla nuova perimetrazione del Parco della Costa teatina è arrivato nel corso delle due riunioni convocate dal governatore Luciano D’Alfonso con enti e associazioni interessate. Tutti, eccetto i rappresentanti di agricoltori e pescatori. Alla fine, dai sindaci (tranne Torino di Sangro) è arrivato un generale via libera tramite il presidente regionale dell’associazione dei Comuni (Anci) Luciano Lapenna (sindaco di Vasto), così come da Confesercenti (rappresentata da Enzo Giammarino) e Confcommercio (Lido Legnini). I Comuni, avranno all'interno del futuro consiglio di amministrazione del Parco, loro rappresentanti, per la quota spettanti ai territori.

Perplessità sono invece continuate ad arrivare da parte di Confindustria (presente con il presidente Agostino Ballone e Ivano Calabrese), sempre contraria alla realizzazione del sistema-parco, pur apprezzando gli sforzi di condivisione dei problemi della precedente perimetrazione disegnata dal Commissario Pino De Dominicis. Mentre le associazioni ambientaliste (il Wwf (con Luciano Di Tizio) e Legambiente (Giuseppe Di Marco) hanno in sostanza detto che va bene anche così, ma che si deve comunque fare presto. Quanto presto?

D’Alfonso ha parlato di «entro la fine dell’anno», perché la parola conclusiva spetta a Palazzo Chigi ed il Sottosegretario Claudio De Vincenti, attende segnali dall'Abruzzo prima di chiudere con la firma. «D’altra parte», ha precisato, «lo stesso ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ha confermato che può fornire solo pareri e che aderisce alle posizioni dell’Abruzzo».

Strada in discesa? Restando in attesa di conoscere che cosa ne pensano agricoltori e pescatori, c’è Confindustria che solleva un problema non di poco conto: quello delle norme di salvaguardia ambientali del Parco alle quali si dovrebbero adeguare i piani regolatori dei dieci comuni . E gli investimenti in corso? D’Alfonso: «C’è una moratoria di 5 anni per l’applicazione delle norme di salvaguardia». Ma Confindustria: «Quali norme? Tutte?».(a.mo.)

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