Cure per chi è in fin di vita: spunta il caso 

In tre province su quattro funzionano, a Pescara no. Il consigliere Blasioli si appella alla Regione

PESCARA. Rete delle cure palliative domiciliari, il consigliere regionale Antonio Blasioli (Pd), denuncia il lassismo del governo regionale di centrodestra su una questione importante quale è il fine vita. «A quattro mesi di distanza dalla discussione in aula della mia interpellanza» afferma «che parte dalla legge nazionale 38/2010, e che tocca l'aspetto delle cure palliative, in particolare delle cure del fine vita prestate nel domicilio delle persone, non un solo atto è stato prodotto, nonostante le dichiarazioni dell’assessore alla Sanità e la delicatezza del tema». Le cure palliative prevedono sostegno psicologico, spirituale e fisico, ma anche e soprattutto terapia del dolore. A garantirli sono, per legge, gli hospice delle strutture ospedaliere e gli operatori preposti all’assistenza domiciliare.
La Regione ha coordinato la realizzazione della Rete di terapia del dolore e delle cure palliative, anche pediatriche, che ha coinvolto le quattro Asl e le due facoltà di Medicina. «Purtroppo» sostiene Blasioli «le risposte assistenziali non sono ancora uniformi in tutto il territorio regionale. Ci sono tanti pazienti che restano in coda e non possono accedere negli hospice ma, al di là di questo aspetto, sono proprio le cure del fine vita prestate a domicilio che agevolano il malato e con lui la sua famiglia. L’assessore Verì rispose alla mia interpellanza dichiarando che erano in corso dei concorsi per assumere personale e garantire il servizio domiciliare, che è già presente in tre province abruzzesi ma non a Pescara». Lunedì scorso, il consigliere regionale del Pd ha avuto un incontro con l’attuale manager facente funzione della Asl di Pescara, Antonio Caponnetti. «Ho così scoperto che i bandi per le varie figure non sono mai partiti, nonostante siano passati quattro mesi da quella discussione in aula. Per assicurare le cure palliative domiciliari all’intera provincia di Pescara» conclude il consigliere del Pd «occorrono circa 7 medici palliativisti, 16 infermieri e 6 operatori socio sanitari oltre a 3 fisioterapisti, ma dal giorno della discussione dell’interpellanza ad oggi sono diventati operativi solo 3 infermieri in più, che prestano servizio nell’hospice, mentre non è partito il concorso per i medici palliativisti e per i fisioterapisti. Il governatore Marsilio ha il dovere di intervenire immediatamente». (m.d.n.)