Dall’olio di girasole nasce energia elettrica

Apre la centrale che rivoluziona il sistema di produzione. Servirà ottomila persone. L’impianto avrà effetti anche sull’agricoltura. Il vicepresidente della Camera taglia il nastro

CONTROGUERRA. Primo giorno per il primo impianto in Abruzzo che produce energia con olii vegetali. E’ entrato in funzione ieri, ma sarà inagurato oggi alle 11, dal vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, l’impianto di cogenerazione per conglomerato bituminoso.

L’impianto è stato realizzato dal gruppo Socabi della famiglia Piergallini. Sorge a Piane Tronto di Controguerra, dove la Socabi produce asfalto. L’impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in questo caso olii vegetali come quello di girasole, colza o palma, è in grado di erogare una potenza nominale di mille kWe. L’energia elettrica, che corriponde più o meno al consumo di 8mila persone, viene riversata in rete e venduta all’Enel. Il calore residuo, per una potenza termica di circa 850 kWt/h, viene in gran parte recuperato immettendolo nel processo di produzione del conglomerato bituminoso. Questo ciclo consente di ridurre le emissioni di gas-serra. In più, con i pannelli fotovoltaici sui tetti, l’impresa risparmierà fino al 90% di metano su un costo annuo di 150mila euro.

GLI OLII. Tutto ciò avrà effetti anche sull’agricoltura. Avrà un impulso la coltivazione, ad esempio, di girasole da cui ricavare l’olio per la centrale. «In Abruzzo», spiega Maurizio Piergallini, amministratore delegato Socabi, «è previsto un incremento nella produzione di energia da olii vegetali, per cui c’è l’esigenza di organizzare gli agricoltori. Ora l’olio l’acquistiamo in Emilia Romagna. Ma è meglio avere un prodotto “a chilometri zero”. Se in Abruzzo ci sono molti ettari incolti di terremo, si può rivitalizzare la old economy, cioè quella agricola. Avremo un incontro a maggio con i responsabili di altri impianti simili, in corso di realizzazione, per progettare una filiera corta in Abruzzo. Le energie rinnovabili sono positive per l’“ambiente naturale”, ma altrettanto per l’“ambiente sociale”: muovono l’economia».

COME FUNZIONA. Il progetto è di Piergallini, Barbara Chicchirichì, project manager dell’impianto, e Luca Ferracuti, collaboratore dell’Avm+D, società d’ingegneria del gruppo. «L’impianto», spiega Chicchirichì, «ha come principio di funzionamento quello del motore diesel. L’unica differenza è che il combustibile è sostituito dall’olio vegetale. Il concetto di base del funzionamento del motore diesel è che quando un gas viene compresso, la sua temperatura cresce. In questo motore viene usata tale proprietà comprimendo nel cilindro la sola aria a valori elevati, fino a raggiungere la temperatura a cui il combustibile, iniettato nel punto morto superiore, si accende spontaneamente. L’innovazione sta nell’associare un processo industriale come la produzione di conglomerato bituminoso e il recupero di calore sviluppato dall’impianto di cogenerazione».