Sanità Abruzzo, lo scontro politico. L’assessore Verì: «Confusione sul disavanzo», il gruppo Pd: «Deficit ben più grave»

30 Aprile 2025

Per l’assessore, ad oggi, il disavanzo che risulta nel sistema Nsis è pari a 81 milioni di euro, così come preventivato inizialmente.

È una corsa contro il tempo quella che si sta consumando in queste ore nei corridoi della Regione Abruzzo per sanare i conti in rosso della sanità. Entro la giornata di oggi l’amministrazione dovrà chiudere il conto economico 2024 e presentare il piano di rientro per coprire interamente il disavanzo che, dagli 81 milioni di euro preventivati inizialmente e coperti con l’aumento delle aliquote Irpef, è lievitato fino a 110 milioni di euro. Una soglia che, se non adeguatamente gestita, come denuncia il Partito democratico, potrebbe aprire le porte al commissariamento del comparto sanitario. A confermare l’urgenza è l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, intervenuta dopo la commissione Vigilanza di lunedì per replicare alle polemiche dell’opposizione e per chiarire la posizione della maggioranza a seguito della riunione del tavolo di monitoraggio ministeriale dell’11 aprile scorso sulla tenuta della contabilità delle Asl abruzzesi.

LA POSIZIONE DELLA MAGGIORANZA

La verifica finale sul deficit avverrà solo nel tavolo di monitoraggio di luglio, quando al ministero saranno presentati il bilancio di esercizio consolidato dell’intero sistema sanitario regionale, anche alla luce dei bilanci consuntivi 2024 delle Asl che sono in fase di approvazione in questi giorni. «In quella sede», precisa l’assessore Verì, «verrà certificato l’effettivo ammontare del disavanzo della sanità regionale». «Avrei preferito attendere la conclusione delle procedure amministrative», ha poi aggiunto, «ma il caos e la disinformazione che ancora una volta si sono scatenati intorno al disavanzo della sanità regionale mi obbligano a fare alcune doverose precisazioni, come sempre nella massima trasparenza che contraddistingue il mio lavoro e quello del dipartimento Sanità della Regione».

Come spiega l’assessore, ad oggi il disavanzo che risulta nel sistema Nsis (la piattaforma del ministero della Salute su cui vengono inseriti tutti i dati dei diversi sistemi sanitari regionali) è pari a 81 milioni di euro, così come preventivato inizialmente. Tuttavia, nel corso dell’incontro a Roma, i tecnici ministeriali hanno chiesto alla Regione chiarimenti su alcune poste, pari a circa 30 milioni di euro: 10 milioni per contenziosi pendenti, 9 milioni per partite contabili non allineate (ossia non ritenute conformi agli schemi di bilancio e dunque da riordinare) e il resto relativi a finanziamenti del fondo di coesione assegnati, ma non ancora impegnati dalle Asl. Cifre che fanno lievitare il deficit a oltre 110 milioni di euro.

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