INFLUENZA / ABRUZZO

E' già boom di richieste del vaccino, ma sono solo 13 le dosi in ogni farmacia

La situazione disegnata dall’Unione Europea delle farmacie e da Assofarm,  escluse le prenotazioni. Alla vigilia della campagna antinfluenzale solo 250mila forniture su 17 milioni previste in Italia

PESCARA. E' già boom di richieste del vaccino antinfluenzale nelle farmacie abruzzesi che però non possono esaudire perché manca il prodotto, non ancora consegnato dalle aziende produttrici. Assofarm calcola che attualemnte sono solo 13 le dosi disponibili in ogni farmacia esclusi i casi prioritari (categorie  a rischio). E i farmacisti non possono neppure prendere le prenotazioni perché il rischio è quello di non poter soddisfare le esigenze dell'utenza.

Ai tempi del Covid e con l'influenza di stagione alle porte, i cittadini hanno timore di rimanere senza la protezione vaccinale. E' bene tuttavia ricordare, che essa non ha alcun effetto contro il coronavirus.

"Non abbiamo le dosi sufficienti a fronteggiare un periodo difficile come quello attuale": così Venanzio Gizzi, presidente dell’Unione Europea delle farmacie e presidente di Assofarm - farmacie comunali, lancia l’allarme sui vaccini contro l’influenza, la cui campagna dovrebbe iniziare giovedì 1° ottobre. Gizzi pone l’attenzione sul numero dei vaccini antinfluenzale destinati alle farmacie: «In Italia non c’è stata una fornitura adeguata», avverte, «sono 17 milioni le dosi di quest’anno ma solo 250mila sono andate alle farmacie». Questo, dunque, è il numero dei vaccini riservati al libero mercato per quelle persone che non rientrano nella fascia a rischio. Un numero esiguo se si considera che in Italia sono «circa 19mila le farmacie», aggiunge Gizzi. «Quindi facendo un calcolo parliamo di una media di13 dosi per ogni farmacia. Anche in Abruzzo è così. Assolutamente non possono bastare in una stagione in cui ci sarà una corsa alla vaccinazione".

E poi c’è un’altra questione: «Considerato che la copertura dev’essere la più larga possibile», aggiunge Gizzi, «abbiamo chiesto che le vaccinazioni possano essere effettuate anche all’interno delle farmacie. In altre Paesi europei è possibile, in Italia una legge lo impedisce. Eppure in una situazione d’emergenza come questa, sarebbe molto più utile».

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