«Eolico, bloccate quei progetti»

Lipu e Wwf alla Regione: quattro impianti devastanti per l'ecosistema

PESCARA. «Il Comitato Via della Regione deve bocciare i progetti di quattro megaimpianti eolici industriali a Gioia dei Marsi, Scoppito, Fallo e Celenza sul Trigno-Torrebruna». A chiederlo sono il Wwf e la Lipu abruzzesi. I quattro progetti saranno, domani, al vaglio del Comitato Valutazione di impatto ambientale. Secondo i rappresentanti abruzzesi dxelle due associazioni ambientalistiche, gli studi di impatto sono «parziali» e le localizzazioni «inopportune».


«Si tratta di interventi», dcice Stefano Allavena, delegato regionale della Lega italiana protezione uccelli, «che prevedono la realizzazione di pali alti fino a 150 metri dal suolo che trasformeranno per decenni enormi aree dell'Abruzzo interno e, in particolare, Gioia dei Marsi e Scoppito in provincia dell'Aquila e Celenza sul Trigno/Torrebruna e Fallo in provincia di Chieti.

«Gli impianti eolici», aggiunge Allavena, «possono avere un impatto ambientale molto consistente se realizzati in aree delicate dal punto di vista ambientale e naturalistico a causa degli sbancamenti per la realizzazione delle strade di accesso e dei plinti di cemento armato e a causa dell'impatto di uccelli e pipistrelli contro le pale. Quello di Gioia dei Marsi, ad esempio, è praticamente al confine con il Parco d'Abruzzo e in un'area di valore per l'Orso bruno marsicano».

«Questi progetti», spiega il delegato della Lipu, «andrebbero ad occupare aree di pregio paesaggistico e ambientale, territori di caccia di specie rare quali Aquila reale, Nibbio reale, Nibbio bruno e Grifone. Questi impianti, che trasformano il territorio in aree industriali a tutti gli effetti, vengono localizzati in aree economicamente marginali ma di alto valore naturalistico invece che essere concentrati in territori già fortemente antropizzati».

«Il Comitato Via della Regione», dice Camilla Crisante, presidente del Wwf Abruzzo, «per l'ennesima volta si troverà a giudicare questi grandi impianti senza avere informazioni di base sulla fauna, se non quelle, molto parziali, fornite dagli stessi proponenti dei progetti. Gli studi vengono fatti senza gli approfondimenti richiesti, ad esempio, nelle linee guida degli scienziati afferenti a Eurobats, l'accordo per la tutela dei pipistrelli a cui anche lo Stato italiano ha aderito. Da oltre un anno abbiamo chiesto per iscritto alla Regione di conoscere i dati relativi alle specie per le quali in tutti gli altri paesi europei ricercatori ed enti pubblici hanno accertato una mortalità da eolico, come Nibbio reale e Aquila reale. Non abbiamo ottenuto risposta».

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