Abruzzo

Finanziamenti ai piccoli Comuni, Trasacco minaccia: «Annullate il bando o denuncio la Regione»

28 Ottobre 2025

Nuovo polverone sull’avviso pubblico basato sul “click day”. Il sindaco Cesidio Lobene (foto): «Invalidato una volta per poi ripubblicarlo identico»

L’AQUILA. Se il principio di erogazione dei fondi pubblici è “chi prima arriva meglio alloggia”, facile che chi arriva dopo si arrabbi. Soprattutto se alla prima pubblicazione aveva rubato il tempo a tutti gli altri. Non si placano le polemiche attorno al controverso bando da 8,2 milioni di euro per i finanziamenti ai piccoli Comuni per “opere infrastrutturali e di messa in sicurezza del territorio”, pubblicato, annullato dopo l’attacco dell’opposizione e poi ripubblicato. Questa volta, però, il vento delle polemiche soffia da destra: il sindaco di Trasacco Cesidio Lobene, fedelissimo dell’assessore al Bilancio Mario Quaglieri, minaccia di denunciare la Regione «per il danno arrecato al territorio» se «non provvederà ad annullarlo nuovamente». La ragione? «Hanno invalidato il bando e poi lo hanno pubblicato esattamente nella stessa forma: non c’è alcun motivo per cui noi dovremmo rimanere esclusi», tuona il sindaco.

Un passo indietro. Fin dalla prima pubblicazione questo avviso pubblico è stato basato sul sistema “click day” per lo stilazione della graduatoria. Tradotto, significa che ad essere accolte sono le richieste di finanziamento dei Comuni che si sono mossi per primi dal momento di apertura del bando. Quindi nessuna valutazione di merito. Soltanto una corsa a chi clicca più velocemente il tasto invio del proprio computer.

Queste le regole del gioco. Il caos si è scatenato quando è stato scoperto che molti Comuni avevano presentato la richiesta nel momento esatto della pubblicazione, risultando quindi tra i primi in graduatoria. Tra i meglio posizionati c’è anche Trasacco, arrivato secondo. Ma dopo le proteste dell’opposizione che alludevano a una possibile correlazione tra la velocità di invio della richiesta e l’orientamento politico dell’amministrazione che l’aveva inoltrata, la Regione ha deciso di ritirare tutto e ripubblicare l’avviso. Mantenendo, però, la procedura “click day” per la graduatoria. Il risultato è stato che gli oltre 8 milioni di euro sono stati polverizzati in meno di un secondo. Il bando è stato aperto alle 8.30: le prime 20 richieste (più di quelle complessivamente finanziabili) sono arrivate tra le 8:30:00 e le 8:30:01. Le prime 100, in un secondo. Un attimo, un niente ma che ha segnato un confine netto tra chi è entrato in graduatoria e chi è rimasto con nulla in mano.

Trasacco è arrivata molto in ritardo: la domanda è stata inoltrata “solo” alle 8.33. Tanto è bastato per farla scivolare in fondo alla graduatoria. E dopo aver centrato il podio la prima volta, non ci sta a rimanere fuori. Il sindaco Lobene spiega le ragioni del suo malumore: «Noi siamo arrabbiati non tanto per la nostra esclusione, quanto più per una questione di principio. E cioè che il primo bando è stato annullato per poi essere ripubblicato senza modifiche, mantenendo lo stesso criterio di posizionamento in graduatoria. E allora perché annullarlo?». Sulle proteste dell’opposizione il sindaco chiosa: «Si sono lamentati e la Regione ha annullato il bando. Benissimo. Questa volta protestiamo noi. Così inneschiamo un effetto a catena che non finisce più». In effetti, su quale possa essere il modo per ripristinare «l’equità» del bando Lobene non si pronuncia, perché «è compito della Regione trovare una soluzione». Ma ammette che, se «non se ne viene a capo», si può pensare anche «ad annullare il bando e riportare le risorse nelle casse pubbliche». O vincono i primi, o non vince nessuno.

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