Gli abruzzesi sensibili a ricerca e volontariato
Mario Negri Sud, Università e volontariato in cima alle preferenze Ma ci sono anche i casi di Trsp di don Stellerino e dello Scerni calcio
PESCARA. Gli abruzzesi si dimostrano sensibili verso chi opera nel mondo del sociale e del volontariato, soprattutto a tutela dei bambini e degli anziani. E tengono in conto anche le difficoltà che attraversano enti e istituti di ricerca, come l’Università dell’Aquila, che fa ancora i conti con le conseguenze del sisma del 2009, e il Mario Negri Sud, il centro di ricerca di Santa Maria Imbaro ormai sul baratro della chiusura. È la fotografia che emerge dai dati su enti e associazioni che hanno beneficiato del 5 per millee forniti dall’Ageniza delle Entrate. Circa 113mila contribuenti, compilando la dichiarazione dei redditi relativa al 2012, hanno scelto di destinare una quota dell’Irpef a sostegno di enti no profit e al finanziamento della ricerca: in totale l’Abruzzo ha destinato oltre 2,6 milioni di euro.
SOCIALE. Circa 92mila abruzzesi hanno scelto di destinare la quota a onlus e associazioni di volontariato. Le cifre più significative sono destinate agli enti che si occupano di bambini e anziani. A guidare la classifica degli importi, con 54.319 euro, è l’Agbe di Pescara, l’associazione dei bambini emopatici. Prima per numero di scelte, 2.725, è invece l’Associazione della Terza età attiva per la solidarietà di Teramo, cui vanno 37.668 euro.
Ma a fare incetta di preferenze (2.367) è anche un’emittente televisiva, che tiene compagnia a tanti utenti over 65, e non solo, in tutto l’Abruzzo: la vastese Trsp di don Stellerino D’Annibballe, che con la onlus Amici di Teleradio San Pietro ha raccolto 48.175 euro.
RICERCA SCIENTIFICA. La sensibilità degli abruzzesi premia la Fondazione Negri Sud onlus di Santa Maria Imbaro, che vive il momento più delicato dei suoi 27 anni di vita. Agli accorati appelli dei ricercatori hanno risposto oltre 2mila contribuenti, destinando al Centro di ricerca circa 59mila euro: un’iniezione di fiducia per il futuro che rischia di diventare inutile.
Il record di preferenze, però, l’Abruzzo lo ha accordato all’Università dell’Aquila con 119.852 euro. Agli altri due poli universitari, Teramo e Chieti-Pescara, vanno circa 16mila euro a testa.
SANITÀ E COMUNI. Con 299 preferenze la Regione Abruzzo ha ottenuto poco meno di 13mila euro, che andranno a finanziare progetti di ricerca sanitaria. Quasi 11mila abruzzesi hanno deciso, invece, di affidare la quota dell’Irpef ai Comuni di residenza, che devolveranno le somme per i servizi sociali. A guidare la classifica è, anche qui, L’Aquila, che con 540 scelte, ha ottenuto circa 15mila euro.
Nelle prime cinque posizioni ci sono le città capoluogo di provincia, ma al terzo posto spicca Avezzano con 9mila euro. Tredici Comuni, benché iscritti, non hanno ottenuto neanche una preferenza.
ASSOCIAZIONI SPORTIVE. E’ la piccola realtà dello Scerni calcio, che milita in prima categoria, ad aggiudicarsi la cifra più significativa: 10mila euro con 673 preferenze. Saranno tutti tifosi? Per il resto il pallone compare poco o nulla nell’elenco, dove trionfano gli sport “minori”: sono pallamano, rugby, atletica e basket a dover cercare aiuti altrove.
GLI ESCLUSI. Non mancano gli enti esclusi dagli elenchi: perché non hanno inviato la dichiarazione sostitutiva, o in seguito alle verifiche del Coni (per le associazioni sportive) o per il mancato pagamento delle imposte. Il rammarico più grande? Forse quello della Caritas francescana di Tocco da Casauria, che perde oltre 32mila euro.
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