Grande Fratello, sfuma la festa a VastoAlberto quarto, trionfa il veneto Mauro


VASTO. Si interrompe alle 23,16 di martedì 8 marzo il sogno di Alberto Baiocco di vincere l'edizione 2010 del Grande Fratello. Il concorrente abruzzese del reality show si classifica quarto. E la sua eliminazione rovina la festa di Vasto, che si era mobilitata per il suo concittadino. C'era mezza città ieri, al teatro Politeama Ruzzi, per assistere all'atto finale del programma televisivo e tifare per la vittoria del vastese. La cittadina ha cercato di spingere in tutti i modi il proprio concittadino al successo. Hanno creato magliette, spille e cioccolatini. Hanno affisso manifesti e persino regalato sim card per inviare sms. Non è bastato. Il vincitore è stato Mauro Marin, 29 anni di Castelfranco Veneto (Treviso). Secondo classificato Giorgio Ronchini, 26enne di Marcon (Venezia), terza Cristina Pignataro, milanese anche lei di 26 anni.

Alberto è eliminato al rush finale, dopo 5 mesi nella casa. Una permanenza particolare, segnata dalla sua religiosità, sempre proclamata ma mai ostentata, e dalla probabile nascita di un amore. Quello che lo ha unito a un'altra concorrente del reality: Mara Adriani. La romana di 22 anni è riuscita a strappare baci e carezze al vastese che ora punta a costruire qualcosa di solido e importante con lei.

Il futuro è segnato di rosa, ma il presente è piuttosto grigio. L'eliminazione di Alberto ha rovinato la festa vastese, attesa e sperata. Una festa svanita di cui però resta qualcosa: la grande mobilitazione e le oltre 800 persone che hanno riempito il teatro Politeama. «Nessuno di noi pensava di riuscirci», dice Francesco, uno degli organizzatori. Invece, un'ora prima della diretta dalla casa di Cinecittà la platea del teatro è tutta esaurita. Arrivano i vigili del Fuoco e viene aperta anche la galleria.

L'entusiasmo è a mille. La maggior parte dei presenti non ha ancora la maggiore età. Comincia la trasmissione e il clima al Politeama si scalda. I 600 posti a sedere sono esauriti e le persone assistono in piedi, mentre all'ingresso la protezione civile non fa entrare più nessuno.

I presenti esplodono in gridi di gioia ogni volta che Alberto compare sullo schermo. La trasmissione segue il suo corso in attesa del verdetto. In studio sfilano gli eliminati e la regia manda spezzoni dei cinque mesi trascorsi nella casa. Poi entra Paolo Bonolis che intervista i finalisti e, naturalmente, Alberto. Ogni parola del vastese è accompagnata da un applauso, che diventa apoteosi quando passano le immagini della Gialappas. Alberto e il suo mangiarsi le parole sono ciò che i suoi sostenitori temono di più. Ma il conduttore televisivo lo trasforma in una macchietta che «non lo penalizza, anzi lo aiuta a essere ancora più simpatico».

Il teatro è una bolgia. Applausi, urla e il tifo sale alle stelle. «Quanto è bello!», esclama una ragazza. Indosso ha la maglietta con la foto dell'idolo vastese. Una maglia che in città è diventata un oggetto di culto.

Ma la festa finisce presto. Alessia Marcuzzi annuncia la chiusura del televoto, poi l'assistente di studio le consegna la busta col primo eliminato della serata. Prima di leggere il nome dell'escluso la conduttrice chiede ai ragazzi come spenderebbero i 250 mila euro di premio. «Donerei gran parte della vincita», dice Alberto e strappa l'applauso del teatro. Purtroppo l'ultimo, perché un minuto dopo Alberto è eliminato ed esce dalla porta rossa.

Nel teatro scende il gelo. Per un paio di secondi è silenzio assoluto: gli amici più stretti hanno le mani nei capelli, i fan hanno il fiato spezzato dalla delusione.

Il sogno vastese è finito. L'albergatore esce nonostante le magliette, il pienone al teatro, i manifesti affissi sulle strade, i cioccolatini con la faccia di "Albi" e persino 600 schede per i telefonini distribuite in omaggio.

Gli amici si sono fatti in quattro per aiutare Alberto a vincere il Grande Fratello. E sono stati tanti, nonostante il ragazzo vastese che abbiamo conosciuto nel reality sembri un tipo schivo e poco espansivo. «Abbiamo fatto tutto proprio per questo: quello che si è visto nella casa non è un personaggio costruito, ma è il vero Alberto», racconta Michael, il proprietario del negozio di telefonia che ha donato le sim per votare Alberto. «Lui è così: una persona semplice, buona e di poche parole», prosegue Alesandro. «Un ragazzo acqua e sapone, che veste sempre con i jeans e non si dà certo aree da divo. L'Alberto del Grande Fratello è lo stesso Alberto che vive a Vasto. Per questo ci siamo mobilitati per lui».

Una mobilitazione che è stata capace di unire una città che si è trovata catapultata al centro dell'attenzione nazionale e non per un omicidio o una disgrazia, ma per qualcosa di buono e positivo. «Per la nostra città è stata un'occasione unica », dichiara il sindaco Luciano Lapenna. Anche il primo cittadino ha inviato messaggi ed sms per aiutare Alberto. Non è bastato.

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