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CORONAVIRUS

L'Abruzzo dà il via libera a ristoranti, hotel, negozi e stabilimenti: i tavoli a un metro

Il governatore firma l'ordinanza per lunedì 18: possono riaprire anche centri commerciali, rifugi, agriturismi e parrucchieri (con prenotazione). Ma occhio ai distinguo: valgono sempre le regole su mascherine, distanze e niente assembramenti

PESCARA. Via libera alla riapertura in Abruzzo di ristoranti, somministrazione alimenti, stabilimenti balneari, alberghi, strutture ricettive all’aperto, rifugi, agriturismi e attività commerciali, anche su aree pubbliche. Da lunedì via libera anche a negozi, mercati e parrucchieri.

In linea con quanto ha stabilito il governo, da lunedì 18 maggio viene impressa un'accelerazione alla ripresa, la fase due. E' tutto contenuto in un'ordinanza, la numero 59, firmata dal governatore Marco Marsilio, con una serie di allegati con la quale viene consentito alle attività di riaprire sia pure con alcuni distinguo e restrizioni.

Nei ristoranti viene adottato quanto previsto dalla Regione Emilia Romagna e richiesto dagli esercenti. E' previsto un distanziamento fra i tavoli non inferiore a un metro. Vietati buffet e guardaroba. Prodotti igienizzanti all'ingresso e nei bagni. Condimenti monodose sui tavoli; menu digitali su dispositivi dei clienti, in alternativa si deve procedere all’igienizzazione dei menu dopo ogni uso. Il personale di sala deve essere dotato di dispositivi di protezione individuale. Gli oggetti utilizzati per un servizio (cestino del pane, zuccheriera monodose e altro) non possono essere messi a disposizione di nuovi clienti senza adeguata igienizzazione.

Da lunedì è permesso l’esercizio di tutte le attività commerciali al dettaglio, come negozi d’abbigliamento o calzature, gioiellerie e attività per l’arredo della casa. Nei centri commerciali e negli outlet più grandi è possibile la misurazione della temperature agli ingressi. Accessi regolamentati nei negozi in base alle dimensioni, il personale deve mantenere la distanza di sicurezza ogni qualvolta la mansione lo consenta, far rispettare il divieto di assembramento, osservare le regole di igiene, utilizzare correttamente i dispositivi di protezione individuale. Nei parrucchiere è obbligatoria la prenotazione.

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