lo studio

L'Abruzzo esporta negli Usa più computer che pasta

Apparecchi elettronici e ottici scavalcano i dati su vino e prodotti alimentari Focus di Unicrediti: le Pmi spinte ad internazionalizzarsi sempre di più

PESCARA. L'export dall'Abruzzo verso il mercato statunitense è aumentato del 45% sfiorando i 400 milioni di euro. E ciò che colpisce maggiormente è che a guidare questo fenomeno sono i computer, apparecchi elettronici e ottici: “piacciono” talmente tanto agli americani che ne abbiamo esportati per oltre 160 milioni di euro, con valore più che doppio rispetto al 2014 (+132%).

Non solo generi alimentari (pasta) e vino dunque: il mercato americano per l’Abruzzo sta diventando una risorsa anche per altri prodotti che in verità fino a poco tempo pensavamo che fossimo noi ad importare da loro.

I dati sono emersi durante il Forum “ Focus on Usa”, svolto alla Camera di commercio di Pescara e organizzato da UniCredit – in collaborazione con il Centro Estero delle Cciaa d'Abruzzo – con le piccole e medie industrie (Pmi) abruzzesi interessate a conoscere le dinamiche e le peculiarità dei mercati statunitensi.

L'iniziativa aveva lo scopo di illustrare agli imprenditori le prospettive di crescita economica e le opportunità di business negli Stati Uniti oltre a facilitare l'ingresso delle aziende locali.

Al secondo post nella classifica dei prodotti made in Abruzzo esportati negli Usa (Fonte: Elaborazioni Territorial&Sectorial Intelligence su dati Istat e stime Prometeia) troviamo alimentari, bevande e tabacco, per quasi 84 milioni di euro, in crescita del 17% su base annua; al terzo macchinari e apparecchi, per circa 45 milioni di euro, in aumento del 22% rispetto all'anno precedente; al quarto prodotti delle altre attività manifatturiere (soprattutto strumenti e forniture mediche e dentistiche e mobili), per poco meno di 44 milioni di euro, con un incremento del 19% rispetto al 2014; al quinto metalli di base e prodotti in metallo esclusi macchine e impianti, per più di 15 milioni di euro, in calo del 4% su base annua. Roberto Pierantuoni, direttore generale della Camera di Commercio di Pescara e del Centro Estero d'Abruzzo e Mario Fiumara, vice responsabile per il Centro Italia di UniCredit, hanno fatto i padroni di casa.

Fabio Lucheroni, dell'International Center Italy di UniCredit, ha parlato di come investire negli Usa; Cesare Modanesi, del Global Transaction Banking, ha spiegato come vendere negli Usa mentre l’avvocato Lorenzo Fratantoni, dello studio K&L Gates LLP ha valutato rischi e opportunità secondo il sistema vigente negli Usa. Sono seguite le testimonianze aziendali di Domenico Iannamico, amministratore delegato della Lazzaroni&Co spa e di Daniele Muzio della Valagro spa.

«Il concetto di internazionalizzazione», ha sottolineato Mario Fiumara rivolto alle imprese, «è cambiato radicalmente ed ha assunto una rilevanza particolarmente significativa nel contesto della crisi. Gli Usa, oggi si configurano come un mercato con potenzialità di crescita molto interessanti per le aziende abruzzesi. Vogliamo mettere a disposizione degli imprenditori della regione un corredo di informazioni ampie, oggettive e qualificate, così da arricchire il loro bagaglio di conoscenze, per promuovere e rilanciare il made in italy, anzi, il made in Abruzzo».

Ma per il futuro che cosa si prevede? «Per il 2016, si stima una stabilizzazione delle esportazioni totali dell'Abruzzo», ha concluso Pierantuoni, «mentre le importazioni possono aumentare del 5% rispetto all'anno scorso».