L'Abruzzo nella Rete automotive Italia

Confindustria Chieti firma l'accordo con Campania e Basilicata. Coinvolte 56 imprese

CHIETI. Nasce a Potenza la Rete automotive Italia, la prima rete interregionale di 56 aziende del settore automotive attive in Abruzzo, Campania e Basilicata. La firma è stata apposta nella sede potentina di Confindustria, promotrice del progetto assieme alle associazioni industriali di Chieti e della Campania.

L'area di provenienza dei firmatari riflette la distribuzione delle forze produttive legate all'automotive: nel giro di 250 chilometri, infatti, si realizzano in questi territori i due terzi della produzione nazionale di autoveicoli: a Melfi, Pomigliano, Val di Sangro. La rete dell'auto nel Sud è solo l'ultimo tassello di un quadro nazionale sempre più ricco. Sono già 63 in tutta Italia i contratti stipulati, che coinvolgono ben 340 imprese in 61 province e 17 regioni. Meccanica, fonderia, moto, biomedicale, Oil&Gas, risparmio energetico, moda, turismo, agrolimentare i comparti più presenti. Il vantaggio è fiscale (fino a un milione di utili per azienda può essere accantonato in sospensione d'imposta, risparmiando dunque il 27,5% dell'aliquota Ires).

I numeri di Rete Automotive Italia sono importanti: 56 aziende (19 lucane, 13 abruzzesi e 24 campane) per un totale di dipendenti coinvolti superiore alle 6.000 unità. L'iniziativa del sistema confindustriale non si ferma qui perché sono già oltre venti le nuove richieste di adesione pervenute anche da imprese che hanno sede al di fuori delle tre regioni coinvolte, in primis la Puglia.

In questa prima fase è stato nominato un comitato di gestione pro tempore presieduto da Paolo Patrone, amministratore delegato di Tecnologie Galvaniche Srl. Del comitato fanno parte anche Paolo Scudieri, amministratore delegato di Adler Group Spa, e Marcello Di Campli, Financial Manager I.M.M. Hydraulics Spa, associata al consorzio abruzzese Iam.

«In un momento come questo, e specie al Sud, gli imprenditori devono avere il coraggio anche di proporre e creare nuovi modelli di politiche industriali. Ed è quello che le associazioni confindustriali di Basilicata, Campania e Chieti hanno fatto», hanno dichiarato i presidenti del sistema Confindustria. «Adesso però bisogna coinvolgere attraverso uno specifico patto, i protagonisti dello sviluppo dei diversi territori su cui la rete insiste (governi regionali, parti sociali, università, centri di ricerca privati e pubblici e istituti bancari) per armonizzare le loro azioni con i piani industriali di Rete Automotive Italia e accompagnare le imprese nella sfida ai mercati internazionali».

Il settore automotive, da sempre determinante per l'economia Italiana, ha un mercato ancora in espansione ma che può essere conquistato solo agendo su scala globale, quindi da grandi player, assistiti da componentisti e fornitori in grado di giocare a tutto campo. L'alleanza nella rete punta a potenziare, attraverso progetti condivisi, non solo la forza produttiva, ma anche l' efficienza della filiera in termini di riduzione di costi, concentrazione logistica, capacità innovativa e commerciale.

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