Il nuovo ospedale covid a Pescara

ABRUZZO

L'Aquila vuole tutti i ricoveri covid nel nuovo ospedale di Pescara: è scontro

Il sindaco e il capo dell'agenzia sanitaria Asr contro lo stop del responsabile per l'emergenza Albani. E la deputata Pezzopane si rivolge a ministro e Corte dei conti: "Spesi 11 milioni e non vogliono i malati, ma Biondi chieda intanto a Marsilio". L'assessore convoca subito una riunione

L'AQUILA. In un momento in cui in Abruzzo i contagi non mettono sotto pressione i reparti specifici di rianimazione e di medicina, esplode la polemica tra L'Aquila e Pescara sul cosiddetto "covid hospital", realizzato lo scorso anno a Pescara nella palazzina rossa dell'ex ospedale, con di 214 posti letto covid a regime, mai del tutto attivati, di cui 40 di terapia intensiva.

Il sindaco dell'Aquila, Perluigi Biondi, per primo, e il direttore dell'Agenzia sanitaria regionale, Pierluigi Cosenza, anche lui aquilano, hanno chiesto pubblicamente che gli 11 ricoverati covid in terapia intensiva nei vari ospedali abruzzesi, siano concentrati nell'hub regionale di Pescara che ospita attualmente 5 dei 40 posti a disposizione. Questo per permettere un numero maggiore di prestazioni normali negli ospedali provinciali, a partire dagli interventi chirurgici, utilizzando il personale per la cura delle altre malattie.

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A dire di no alle due proposte è stato da Pescara Alberto Albani, referente regionale per le maxi emergenze sanitarie, nonché primario del Pronto soccorso del Santo Spirito. Nel botta e risposta, Biondi ha chiesto le dimissioni di Albani.

Intanto l'assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, ha annunciato una riunione, in programma domani, per decidere il da farsi alla presenza del direttore generale dell'Agenzia sanitaria regionale abruzzese, Pierluigi Cosenza, e dei quattro direttori generali delle Asl abruzzesi.
E mentre il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi tira in causa “circa cinquanta pazienti oncologici, già pre-ospedalizzati, di cui molti provenienti da fuori regione" che "attendono di sottoporsi a un intervento che necessariamente dovrà svolgersi entro il mese di settembre" e quindi ritiene "non più possibile prolungare una sospensione di attività determinanti per la qualità della vita dei cittadini, congelate a causa della crisi pandemica", intervengono nel dibattito anche la deputata aquilana del Pd Stefania Pezzopane - che si appella al ministro della Salute e al commissario Figliuolo - e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci (Pd) che si scagliano contro Albani. Biondi, in veste di presidente del comitato ristretto dei sindaci della Asl della provincia dell'Aquila, rivolgendosi alla Regione e alla Struttura commissariale dell'emergenza pandemica, aveva osservato che «una gestione "polverizzata" delle ospedalizzazioni richiederebbe molto più personale che non concentrando le attività in unico presidio. In un momento in cui l'incidenza nelle terapie intensive di malati da coronavirus è bassa ritengo che questi vadano concentrati e dirottati nell'hub regionale di riferimento». 

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«Non si può fare - la secca risposta di Albani - dirottare tutti gli anestesisti sul Covid Hospital si tradurrebbe in una riduzione di interventi. Non si può interrompere l'attività routinaria dell'ospedale migliore d'Abruzzo, dati alla mano. Il mutuo soccorso interviene quando una Asl non ce la fa più, ma non è questo il caso. Ho già risposto all'appello per vie istituzionali: non è possibile».

«È ora che Albani chiarisca una volta per tutte se lavora per tutelare gli interessi generali della comunità abruzzese o quelli particolari della sua Asl, cioè Pescara. In questo secondo caso, chiedo all'assessore Verì di rimuoverlo dall'incarico, considerato anche che si tratta di mandato fiduciario assegnato dalla precedente giunta guidata da D'Alfonso», ha allora attaccato Biondi.

«Abbiamo finanziato un covid hospital, quello di Pescara, con 13 milioni di euro di soldi pubblici, e ora deve funzionare, assorbire i pochi casi di pazienti covid in terapia intensiva, dislocati anche in altri ospedali, situazione che non ha senso dal punto di vista gestionale e che compromette le altre prestazioni sanitarie - ha spiegato Cosenza per il quale il personale non è un problema - Nulla vieta che altre Asl possano inviare a Pescara anestesisti e operatori di supporto, bisogna ragionare come una squadra».

La deputata pd Stefania Pezzopane annuncia sulla questione una interrogazione al ministro della Salute, Speranza e una nota al commissario Figliuolo e alla Corte dei conti: "L'ospedale Covid di Pescara è uno scandalo nazionale, 11 milioni spesi e non vogliono i pazienti delle altre Asl? È vergognoso". E poi rivolta anche a Biondi mette i puntini sulle i: “Adesso basta prese in giro. Finalmente anche il sindaco dell’Aquila si sveglia dall’omertoso silenzio di 12 mesi e si accorge che l’ospedale Covid di Pescara non viene utilizzato per il suo vero scopo. Ma ora il sindaco è tenuto ad andare fino in fondo, non solo con Albani - le cui dichiarazioni di ieri lasciano inorriditi - non è certo lui il decisore politico di questo scandalo, Biondi chiami in causa il vero artefice di tutto ciò: il presidente Marsilio e la giunta regionale. Il sindaco è autorità sanitaria e presidente del Comitato dei sindaci, non se la può cavare con un bisticcio con Albani. Faccio presente al ministro Speranza, al generale Figliuolo ed alla Corte dei conti che l’ospedale Covid a Pescara, inaugurato in pompa magna lo scorso anno è stato realizzato in meno di tre mesi con 11 milioni di euro con fondi della Protezione civile appositamente richiesti ad Arcuri e Borrelli per un ospedale Covid regionale, a cui sono stati aggiunti 2 milioni di fondi di una donazione alla Regione dalla Banca d’Italia".