La crisi corre in autostrada Scendono traffico e incassi

La Strada dei parchi rifiuta il premio di produzione ai 490 addetti, sciopero su A24 e A25

PESCARA. È muro contro muro nella vertenza che oppone la società Strada dei Parchi del gruppo Toto ai sindacati. Le trattative si sono rotte sul premio di produzione e oggi e domani i 490 lavoratori incroceranno le braccia in alcune fasce orarie (i caselli con operatore potranno essere chiusi, ma funzioneranno regolarmente quelli con pagamento automatico).

In realtà per i sindacati i nodi sarebbero altri: la riduzione degli organici passati da 600 del 2003 a 490, l’impoverimento del servizio di assistenza agli utenti, i «benefici» che deriverebbero a Strada dei Parchi da un «aumento tariffario costante». Ma è sul premio di produzione che la trattativa si è bloccata, perché incide sui costi di gestione della società. D’altra parte Strada dei Parchi sta risentendo in maniera pesante della crisi che investe ogni settore del Paese. E nel panorama delle concessionarie italiane, la società del gruppo Toto, che gestisce le autostrade A24 e A25, tratte storicamente già con livelli di transiti piuttosto bassi, sta risentendo di questa crisi in maniera molto forte. Anche per effetto delle difficoltà delle imprese di produzione regionali, «che stanno riducendo in modo considerevole», dicono alla società, «il traffico delle merci dall'Abruzzo verso Roma ed il Lazio.

L’amministratore delegato della concessionaria Cesare Ramadori spiega: «Il nostro bilancio del 2012 si è chiuso in perdita, per effetto di un crollo del traffico pari a -11% su base annua rispetto al 2011, che già aveva registrato a sua volta una diminuzione del -3,4% sull'anno precedente. Nei primi sei mesi del 2013 il calo del traffico è stato ancora più marcato: -4%, con conseguenti negative ricadute a livello produttivo su tutta l'azienda».

«In soli due anni e mezzo» sottolinea Ramadori, «il numero dei veicoli circolanti sulla A24-A25 è crollato del 20%, riportando il traffico ai livelli di dieci anni fa».

Il momento è dunque difficile dice Ramadori, ma «nonostante questo, Strada dei Parchi, d'intesa con l'azionista di riferimento, sta garantendo i livelli di occupazione di tutto il personale. E, sebbene le condizioni lo consentirebbero, non ha voluto, finora, far ricorso a strumenti quali gli ammortizzatori sociali».

Da qui però a chiedere il premio di produzione il passo sembra troppo lungo: «La trattativa con i sindacati» insiste Ramadori «si è rotta su un tema che va chiaramente controcorrente e stride con la realtà vissuta da ognuno quotidianamente. Strada dei Parchi, infatti, non ha voluto aprire con i sindacati la trattativa sul premio di produzione da assegnare a tutti i suoi 490 dipendenti per il semplice ed evidente motivo che non ci sono le condizioni economiche per immaginare un premio sulla produttività a fronte di un crollo verticale del traffico autostradale».

Quanto agli altri spunti polemici nati con la vertenza, Ramadori li ritiene irricevibili. In particolare la questione che sia un « privilegio» il fatto che lo Stato, «dopo mesi e mesi di ritardo, anticipi somme che Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma dieci anni fa si erano impegnate a dare come contribuzioni alla costruzione delle Complanari» (si tratta di 108,7 milioni che arrivano dallo sblocco dei pagamenti della pubblica amministrazione). «Seguendo questa logica distorta», spiega la società, «un debito che enti pubblici hanno verso una società privata per una commessa, diventa un “privilegio”. Una tesi questa che sconfina nella diffamazione».

Strada dei Parchi respinge anche la tesi («è solo uno spunto polemico») che l’adeguamento sismico della infrastruttura venga «accollata alla collettività» come sostengono i sindacati.

Per Strada dei Parchi la strada della trattativa non è comunque chiusa e annuncia che, «sarà nuovamente disponibile al confronto con le organizzazioni sindacali aziendali e i propri dipendenti», ma solo a condizione «che prevalga il senso di responsabilità. E pur rispettando le scelte e le opinioni di tutti, l'azienda non è disposta a consentire che le vicende tutte interne alla contrattazione aziendale divengano pretesto per distorcere fatti e situazioni arrivando a fornire un quadro irreale del lavoro di Strada dei Parchi e dell'impegno finanziario del suo azionista di riferimento, il Gruppo Toto». (cr.re.)