L’ospedale di Agnone “vietato” agli abruzzesi: l’ombra del declassamento per la struttura chiave per l’Alto Vastese

In Molise il presidio fondamentale per chi abita al confine. La struttura più vicina, a Vasto, dista oltre 60 chilometri
L’AQUILA. Erogazione di servizi e aree interne. Un binomio che con difficoltà trova la quadra. Non dovrebbe, ma nei fatti qui l’offerta si riduce drasticamente. Un problema drammatico quanto reale, che si acuisce quando si parla di sanità. E che ora, nell’Alto Vastese, rischia di aggravarsi ancora. L’ospedale di riferimento per il territorio fino a oggi è stato il San Francesco Caracciolo di Agnone, in Molise. La struttura è stata appositamente pensata per rispondere alle problematiche delle aree che il decreto Lorenzin del 2015 (dal nome dell’allora ministra della Salute) definisce “particolarmente disagiate”. Ora, però, su questa struttura si abbatte l’ombra del declassamento a ospedale di comunità, con conseguente riduzione dei servizi erogati.
L’ARTICOLO COMPLETO CON IL CENTRO IN EDICOLA
©RIPRODUZIONE RISERVATA

