M5S chiede all’Europa  l’alta velocità sulla dorsale adriatica 

Interrogazione dell’europarlamentare Chiara Gemma E oggi a Bari l’incontro sulla riduzione dei pedaggi

PESCARA . Treni più veloci e meno cari anche in Abruzzo, con il completamento del tratto della dorsale adriatica, e più in generale nel Meridione, macro area dalla quale la regione è formalmente uscita nel 1996 (dopo il cosiddetto Phasing out dall’Obiettivo 1). Non è uno slogan, afferma l’europarlamentare M5S Chiara Gemma, che ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea sul rilancio dello sviluppo delle infrastrutture ferroviarie della dorsale adriatica, «ma una battaglia per il nostro diritto allo sviluppo. Il trasporto su rotaia nel Meridione», afferma, «presenta troppe carenze. L’Europa deve fare dunque chiarezza sulla questione della dorsale adriatica».
TESTIMONIAL D’ECCEZIONE. Di questo, e altro, si parla oggi a Bari, a partire dalle 18.30, nel padiglione della Regione Puglia-Fiera del Levante. Sarà anche l’occasione, sottolinea l’europarlamentare Cinquestelle, per chiedere la riduzione o l’esenzione del pagamento dei pedaggi alla Rete Ferroviaria Italiana per i Frecciarossa o Italo lungo la dorsale adriatica». Testimonial dell’iniziativa promossa dall’associazione culturale “L’isola che non c’è”, che chiede anche la riduzione dei pedaggi lungo la rete di Autostrade per l’Italia, è Al Bano Carrisi.
TRENI E PEDAGGI. Per molti il pedaggio sui treni è una novità. Di cosa si tratta? È la cifra, calcolata per chilometro, che i gestori dei servizi ferroviari (come ad esempio la Ntv, società che fa capo a Luca Cordero di Montezemolo “padre” di Italo Treno, o la stessa Trenitalia, partecipata di Rfi), versano al titolare dell’infrastruttura, cioè a Rete Ferroviaria Italiana. Una cifra che viene calcolata ogni anno (si parte da circa 8 euro a chilometro), e che finisce con l’appesantire il prezzo dei biglietto pagato dagli utenti che viaggiano sui treni. «Il complet amento del finanziamento del tratto Irpinia-Orsara è inserito nell’aggiornamento 2018-2019 del contratto di programma, approvato dal Cipe», afferma Gemma, sottolineando al tempo stesso che «mancano invece dettagli precisi circa i finanziamenti europei del tratto della dorsale adriatica. Nel 2015», prosegue l’eurodeputata, «è stata votata al Parlamento Ue la richiesta di prolungare il corridoio scandinavo mediterraneo (che dai porti finlandese e svedesi arriva fino in Sicilia, ndr) lungo la dorsale adriatica nelle Ten-T».
Vale a dire, quello che attraversa l’Abruzzo.
E LE RETI TEN-T. «Si tratta di un insieme di infrastrutture lineari (ferroviarie, stradali e fluviali) e puntuali (nodi urbani, porti, interporti e aeroporti) considerate rilevanti», dice il ministero, «a livello comunitario. La Core Network è costituita dai nodi urbani a maggiore densità abitativa, dai nodi intermodali di maggiore rilevanza e dalle relative connessioni». Infrastrutture di valore strategico, dunque, e per questo motivo «la Commissione deve verificare nel dettaglio quali programmi europei sono stati finora coinvolti nello sviluppo dei collegamenti su rotaia nel Meridione», conclude Gemma, «e con quale dotazione finanziaria. Su questa battaglia non indietreggeremo di un millimetro».