Soli sotto l'ombrellone: il flash mob dei balneatori abruzzesi (foto di Giampiero Lattanzio)

CORONAVIRUS / ABRUZZO

Mascherina, salvagente e ombrellone: i balneatori chiedono come devono riaprire / VIDEO

Il flash mob questa mattina sulle spiaggia: "E' stato già perso tempo lasciando far correre aprile e maggio. Occorrono indicazioni precise"

PESCARA. Chiarezza e indicazioni sulle modalità di riapertura: è quanto chiedono i proprietari degli stabilimenti balneari in un flash mob andato in onda questa mattina sulla spiaggia. L'iniziativa - promossa da Sib Abruzzo Confcommercio, Fiba Confesercenti, Assobalneari Confindustria e Consorzio Ciba - ha visto ogni operatore turistico da solo in spiaggia con la tipica maglietta da salvataggio, il salvagente e la mascherina a protezione di bocca e naso e con un solo ombrellone sulla battigia.

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Flash mob in spiaggia dei balneatori: "Vogliamo riaprire, ma diteci subito come"
L'iniziativa in Abruzzo, Padovano (Sib Confcommercio) spiega i motivi (video di Giampiero Lattanzio)

«Con questa protesta simbolica vogliamo richiamare l'attenzione dei bagnanti e dire loro che noi siamo pronti per partire con la nuova stagione», fa sapere Riccardo Padovano, presidente Sib Confcommercio Abruzzo, «L'attuale situazione epidemiologica permette di iniziare a immaginare una futura imminente riapertura delle nostre attività. Preparare le nostre spiagge richiede però settimane di lavoro, ma senza regole è impossibile. Conoscere le modalità di riapertura oggi ci permetterebbe di riaprire a fine mese».

Padovano domani dovrebbe incontrare l’assessore regionale Mauro Febbo: «Abbiamo bisogno di linee guida precise per quanto riguarda il distanziamento sociale. C’è grande confusione. Stiamo chiedendo da giorni alla parte tecnico-scientifica come ci dobbiamo organizzare. Non tutte le spiagge italiane sono uguali. Quando si parla di disciplinare gli ingressi in spiaggia, per esempio. In Abruzzo le nostre spiagge, a differenza di altre regioni, sono accessibili da più parti ed è difficile controllare gli accessi se non si hanno delle regole precise».

Preoccupa molto il drastisco calo del fatturato. «Rischiamo di perdere più del 30% e speriamo solo di non rimetterci con le spese, ma il rischio è alto. Con questa manifestazione vogliamo accendere un faro sulla nostra categoria, ma anche su tutto l’indotto che ha bisogno di risposte. Abbiamo già perso tempo lasciando far correre il mese di aprile e maggio. Abbiamo bisogno di indicazioni precise. Con questa protesta simbolica vorremmo richiamare l'attenzione delle istituzioni».