Parte il polo del freddo e la Solis raddoppia

19 Maggio 2014

Piazzano di Atessa, pronto il nuovo capannone per il comparto food Commesse da tutto il mondo, previste fino a 90 assunzioni

ATESSA. Creare il freddo dal sole. Da questa idea un po' folle, venuta per caso, come la lampadina accesa di Archimede Pitagorico, il geniale inventore dei fumetti di Topolino, Danilo Di Florio e il suo staff hanno creato un progetto unico in Italia e in Europa, con brevetto internazionale e che ha già all'attivo diversi riconoscimenti importanti. La Solis Green Log è una controllata della Solis, azienda di Casoli (nata nel 2006) che produce pannelli fotovoltaici. Poco meno di un anno fa è nato il progetto che prevede di ricavare energia dal sole, incamerarla, immagazzinarla sotto forma di sistemi di accumulo (storage) di tipo elettrico e termico e sfruttarla per dar vita ad un polo del freddo che si alimenta totalmente con energia pulita, sia di giorno che di notte. Il tutto recuperando un capannone abbandonato di oltre 6mila metri quadri ed una zona annessa di 30mila metri quadri. Dando una seconda vita ad un’intera zona industriale, dismessa dai primi anni '90, che prima era l'esempio tragico della crisi economica che si è abbattuta polverizzando le micro fabbriche della Val di Sangro, e oggi è una speranza che cresce di giorno in giorno.

Sono state eliminate le coperture di amianto dei capannoni e riciclati tutti i materiali riciclabili, come ad esempio la plastica, utilizzata per realizzare parte dei pavimenti della Solis Green Log, il legno e il ferro. Anche per questo la Solis Green Log è stata selezionata e inserita, nel rapporto annuale del Settore Energia e Clima di Legambiente, come “Buona Pratica” ossia come realtà concreta che porta benefici economici e ambientali, ma anche qualità di vita e miglioramento dei sistemi energetici. L'azienda è seguita dai ministeri dell'Economia e dell'Ambiente ed è stata premiata come migliore impresa green da Confindustria. L'avventura sul campo comincia tra pochissimo, prima della fine del mese. La Solis Green Log assumerà fino a 90 persone e sta già pensando altri progetti. I clienti intanto continuano ad arrivare da tutta Italia e dal resto del mondo, come Dubai Il settore del freddo per il comparto food è infatti in piena ascesa. Si interessano al Polo sia le aziende che producono cibo biologico, e che per questo hanno bisogno di conservare e lavorare gli alimenti in maniera naturale, senza aggiunta di conservanti chimici, sia il settore alimentare, quello della grande distribuzione, quello farmaceutico, e perfino quello elettronico, per la conservazione di componenti che rischiano di rovinarsi se esposte a fonti di calore.

Nel piazzale dell'industria di Piazzano di Atessa c'è anche una pensilina fotovoltaica per i rifornimenti dei mezzi frigo con energia solare e pulita. «La nostra logica» spiega Luca Tesone, presidente del Cda Solis Green Log «è improntata al recupero. Siamo contrari alle speculazioni: perfino con i pannelli fotovoltaici prediligiamo il consumo dell'energia nel posto in cui viene prodotta e questo significa non di certo tappezzare i campi di pannelli, che rischiano di rovinarsi e quindi di non produrre niente, ma di sfruttare i tetti e le coperture di immobili pubblici e capannoni industriali in disuso». «Ho sempre lavorato per far crescere il posto in cui sono nato» racconta Danilo Di Florio, ad Solis e professore di Economia aziendale nell'istituto Algeri Marino di Casoli «ad esempio molti dei miei dipendenti e collaboratori sono stati miei studenti oppure ragazzi che hanno scelto di fare stage da noi. Il nostro direttore commerciale, Giuseppe Pugliese, è, ad esempio, un mio ex studente. Ho fatto tutto per caparbietà e amore per questa terra: avevo bisogno di personale specializzato? Ho contribuito io a formare dai banchi di scuole le figure che servono nel mondo del lavoro. Avevo bisogno di liquidità perché le banche non mi concedevano prestiti? Ho emesso tramite la Solis dei prestiti obbligazionari che hanno avuto un grande successo di sottoscrizioni. Sono un iperattivo, malato del “fare”, ma è bello vedere crescere la speranza dove non c'era. E devo tutto a mia moglie, Ezia Giuliana Porreca, non solo per la pazienza, ma perchè è lei il motore di tutto».

Daria De Laurentiis

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