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Plastica, carta e viscosa: così rinasce il pannolino

La Fater avvia il primo impianto sperimentale per il riciclaggio dell’usato. Nella fase di sperimentazione si lavoreranno 1.500 tonnellate annue di prodotto

PESCARA. Il pannolino usato è uno degli oggetti più difficili da smaltire. Per questo Fater spa (la società pescarese leader nei pannolini e salviettine per bambini con il marchio Pampers), ha avviato la sperimentazione della macchina per il riciclo dei pannolini presso la sede di Contarina spa in Lovadina di Spresiano, la società che si occupa della gestione dei rifiuti per i Consorzi Priula e TV3.

La macchina di dimensioni industriali può servire una popolazione di 800.000 persone e trasformare in materie prime seconde fino a 8.000 di tonnellate annue di prodotti assorbenti per la persona, raccolti in maniera differenziata.

Al termine del ciclo, una tonnellata di rifiuto si recuperano circa 500 chilogrammi di materie prime seconde costituite, separatamente, da 350 chilogrammi di cellulosa e 150 chilogrammi di plastica. Il complemento è costituito da umidità, trattata e poi smaltita nel rispetto delle norme. Le plastiche che si ottengono dal processo sono poliolefine adatte ad essere utilizzate nei principali processi tipici della lavorazione della plastica. La frazione organico-cellulosica conserva caratteristiche di qualità anche dopo il processo, tanto da poter essere utilizzata per applicazioni ad alto valore aggiunto come ad esempio la produzione di prodotti assorbenti per animali domestici, carte di elevata qualità, prodotti tessili (viscosa e rayon), zuccheri, materiali refrattari.

La fase di sperimentazione prevede la possibilità di operare fino a 1.500 tonnellate annue. Raggiunti i livelli attesi di efficienza, verrà richiesta l’autorizzazione per l’attività ordinaria industriale.

«Le potenzialità di sviluppo» si sostiene alla Fater, «sono consistenti in considerazione di due fattori: 1) l'esistenza di raccolta differenziata specifica in Italia che copre già 7.000.000 di cittadini; 2) dichiarazioni di interesse da parte di Consorzi o Istituzioni appartenenti a 7 regioni italiane con i quali sono in corso approfondimenti e tavoli tecnici».

In Italia i prodotti assorbenti per la persona generano circa 900.000 tonnellate annue di rifiuto indifferenziato, pari a circa il 2,5% dei rifiuti solidi urbani, destinati a discarica (70%) o a incenerimento (30%). Eliminare questo tipo di rifiuto, attraverso il processo ideato e realizzato da Fater, genera un esito “carbon negative”. L'Istituto di ricerca ambientale Ambiente Italia, infatti, ha analizzato la fase di post uso del prodotto ed ha evidenziato come il riciclo eviti emissioni di CO2 in misura superiore a quelle generate dalla fase di raccolta, segnando quindi un bilancio negativo (cioè di CO2 risparmiata) di - 17,7 kg di CO2 eq per tonnellata di pannolini.