AGRITURISMI

Presenze crollate dell’80%, speranza Pasqua

L’effetto “suggestione” scatenato dal terremoto sta falcidiando anche le presenze nelle circa 600 strutture agrituristiche della regione

PESCARA. L’effetto “suggestione” scatenato dal terremoto sta falcidiando anche le presenze nelle circa 600 strutture agrituristiche della regione, nonostante la maggior parte si trovi fuori cratere. Un calo, secondo l’associazione Turismo Verde della Cia (Confederazione italiana agricoltori), che si attesta al 40% nell’aquilano, il pescarese e la zona teatina, con punte dell’80% nella provincia teramana.

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Le aziende abruzzesi che ora sperano in una piccola ripresa a Pasqua e Pasquetta, ma intanto sono andati persi otto milioni di euro in sei mesi. «L’effetto suggestione», secondo la Cia, « ha coinvolto anche aree distanti dai crateri, dove le strutture ricettive sono sicure e integre, in cui sono rispettate tutte le norme di staticità e sicurezza. Il conto è salatissimo, giacché si traduce in una perdita secca di circa otto milioni di euro di mancati incassi».Secondo Turismo Verde-Cia, infatti, la rinascita del Centro Italia passa anche per le imprese agricole e agrituristiche, fondamentali per garantire la tenuta del tessuto socio-economico di queste zone del Paese, soprattutto delle aree interne. Per questo, l’organizzazione richiede a gran voce alle istituzioni di promuovere al più presto una campagna per rilanciare il turismo rurale, non solo con spot pubblicitari ma anche attraverso misure incentivanti come sgravi fiscali o “sconti famiglia”.

«Con quasi 240 mila posti letto e oltre 430 mila coperti a tavola», secondo la Cia, «l’agriturismo è un volano su cui ora si può riattivare l’economia dell’Appennino e la ricostruzione di aree interne oggi in grave difficoltà. Bisogna spegnere le paure ingiustificate e tornare a riempire gli agriturismi e le strutture ricettive dell’Abruzzo e di tutto l’Appennino».