la denuncia

Progetto Toto, il Forum Acqua: «Incubo devastazione per Abruzzo e Lazio»

Le associazioni ambientaliste rendono pubbliche le mappe delle varianti sull'A24 e l'A25 tenute nascoste anche dalla giunta D'Alfonso: «Cinquanta chilometri di tunnel nelle montagne. Impatti irreversibili su acquiferi, paesaggio, suolo, qualità della vita»

PESCARA. Tenute "blindate" per mesi dal gruppo Toto e dalla giunta D'Alfonso, oggi sono comparse per la prima volta le mappe del progetto del gruppo Toto per le varianti autostradali A24 e A25. Merito del Forum dell'Acqua, che ha definito i progetti «un incubo ambientale e sociale». Sentiamo perchè: «Cinquanta chilometri di tunnel, lunghi come cinque trafori del Gran Sasso, nelle montagne piene d'acqua. Parco d'Abruzzo, Parco del Sirente, Simbruini, Gole del Sagittario e Gole di San Venanzio traforati per decine di chilometri. Impatti irreversibili su acquiferi, paesaggio, suolo, qualità della vita». Il Forum Acqua l'allarme a tutti i cittadini abruzzesi, ma anche a tutte le persone che amano l'Abruzzo. «I miliardi a Toto - dicono gli ambientalisti - mentre gli abruzzesi pagano due volte, con le tariffe e rinunciando all'ambiente». Il governatore dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, aggiungono, «teme il confronto: niente trasparenza e dibattito su scelte che lascerebbero l'Abruzzo più brutto e depauperato. Contrasteremo il progetto in ogni sede e nelle piazze».

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Nel corso di una conferenza stampa svoltasi oggi a Pescara, gli esponenti del Forum hanno mostrato le mappe ufficiali del progetto. Gli ambientalisti parlano di un «delirio di cemento che farebbe entrare nelle tasche della Toto Spa (concessionaria di Strada dei Parchi, l'autostrada Pescara-Teramo-Roma) ben 5,8 miliardi di euro presi dalle tasche dei cittadini». Nel progetto, illustrano, «oltre alle varianti sulle autostrade si prospetta una doppia galleria tra Parco nazionale d'Abruzzo Lazio Molise e Roccaraso, con tunnel sotto la Montagna Grande e il Genzana», un'ipotesi «talmente incredibile» che secondo gli ambientalisti è solo un «falso bersaglio inserito ad arte per cercare di spezzare il fronte del No che si sta costituendo nelle aree interne», visto che ci sono territori che con il progetto «si allontanerebbero ancor più dall'autostrada, come Valle del Giovenco, Gole del Sagittario e Alto Sangro». «Le falde sarebbero impattate in modo irreversibile con una monumentale perdita della risorsa idrica», sottolinea il Forum Acqua, che ha sovrapposto le mappe con la carta ufficiale della Regione Abruzzo degli acquiferi di interesse. «Stiamo parlando del patrimonio idrico con cui ci dissetiamo e che alimenta fiumi e sorgenti utili a industria e agricoltura. Considerando solo i trafori sarebbero toccati almeno 10 corpi idrici sotterranei di interesse, più di un terzo di quelli della regione e tra i più significativi, un'enormità in epoca di cambiamenti climatici».

E ancora: «Le aree interne verrebbero letteralmente massacrate, con tunnel di decine di chilometri per bucare i Simbruini e il Sirente, martoriando gioielli ambientali unici in Europa come le Gole di San Venanzio. Sarebbero direttamente coinvolti il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco regionale del Sirente-Velino, la Riserva del Monte Genzana e la Riserva delle Gole di San Venanzio, senza considerare gli impatti sulle aree immediatamente limitrofe, come la Riserva di San Domenico a Villalago o la Riserva delle Gole del Sagittario». «Molte di queste aree - proseguono - sono siti della Rete Natura2000 dell'Unione Europea per l'importanza faunistica e floristica. I tracciati demolirebbero letteralmente pareti di nidificazione di specie rarissime come Aquila reale, Falco pellegrino, Gracchio corallino, Lanario (specie addirittura prioritaria per l'Unione Europea) e siti di piante uniche al mondo come il Fiordaliso del Sagittario. Solo il massiccio del Sirente verrebbe devastato con un traforo di quasi 13 chilometri e con altre due gallerie di 2,3 km e 3,9 km che sarebbero collegate da un viadotto sulle Gole di San Venanzio. I Simbruini sarebbero perforati da un traforo di quasi 10 chilometri. Complessivamente sono previsti nove tunnel maggiori di 1 chilometro: sette lungo le autostrade e due con lo specchietto delle allodole che riguarda l'alto Sangro».

«La Val Vomano, una delle poche valli abruzzesi con ancora un po' di agricoltura intensiva - dicono al Forum - sarebbe sventrata da un'autostrada di 24 chilometri per sboccare a Roseto degli Abruzzi (Teramo) con consumo di suolo irreparabile e risibili vantaggi a fronte di costi incredibili. In Val Pescara si propone una bretella che taglierà le campagne di Spoltore (Pescara)». I risparmi di tempo ipotizzati, secondo gli ambientalisti, «sono immaginari e comunque di pochi minuti» e «allontanando l'autostrada da valle Peligna, valle del Sagittario e valle del Giovenco non si è calcolato che i tempi di percorrenza per molti cittadini aumenterebbero a dismisura, compensando in negativo i presunti vantaggi». Territori che, con i tagli già operati agli ospedali, avranno bisogno di trasportare malati urgenti con l'elicottero sempre, anche d'inverno. Infine, si chiedono al Forum, «chi gestirebbe la costosissima manutenzione dei lunghi tratti che verrebbero dismessi proprio per gli alti costi di gestione?». L'appello è a tutti i cittadini italiani: «affinché si organizzino per difendere i propri interessi e il patrimonio ambientale collettivo».