Protezione civile, polo logistico conteso

Sul polo logistico ad Avezzano proteste dall’Aquila: meglio Preturo. L’assessore Stati candida l’interporto di Avezzano, ma nel capoluogo c’è aria di rivolta. Cialente: non voglio polemiche su cose così serie, ma l’aeroporto è funzionale a questa struttura

L’AQUILA. L’assessore regionale Daniela Stati punta a trasformare l’interporto di Avezzano in un grande polo logistico della Protezione civile nazionale. «Un progetto» afferma Stati «sul quale sta lavorando l’intera giunta regionale». Ma all’Aquila esplode la polemica.

Da tempo all’Aquila viene, infatti, caldeggiata la realizzazione di un grande centro della Protezione civile nazionale. Un progetto a lungo rincorso, e da più parti in passato sponsorizzato, che va ora a scontrarsi con la proposta dell’assessore regionale alla Protezione civile che vede in Avezzano e nel suo interporto, «punto strategico per lo smistamento degli aiuti da destinare alle zone terremotate», l’area deputata ad ospitare un polo logistico.

«Stiamo lavorando per portare la Protezione civile nazionale all’interporto di Avezzano» conferma l’assessore Stati. «Logisticamente si tratta di una struttura di notevole qualità, posizionata a ridosso di città importanti come Roma e Napoli e centrale rispetto al territorio italiano. La sua funzionalità è stata testata durante l’emergenza sismica per il deposito e la gestione del materiale e delle attrezzature destinate al superamento della fase più critica.

Insomma, ha tutte le carte in regola per entrare a far parte della “rete”, con riferimento all’area geografica del Centro Italia. È un’occasione che non possiamo perdere e il governo regionale ha già dato prova di voler portare avanti questo ambizioso progetto. Non conosco altre proposte. Comunque sia, sarà il Dipartimento a scegliere e a decidere cosa fare».

Ma all’Aquila l’iniziativa della Stati non piace proprio. Il capogruppo del Pd, Vito Albano, ricorda la proposta, avanzata già la scorsa estate dall’assessore comunale Pietro Di Stefano, «di realizzare nel capoluogo un grande polo della Protezione civile dell’Italia centro-meridionale. Un polo che abbia il suo perno operativo nell’aeroporto di Preturo, attrezzato in tal senso, e la base logistica in una delle due caserme militari cittadine».

Sulla questione scende in campo anche il sindaco Massimo Cialente. «Non voglio scontri e polemiche su cose così serie», puntualizza Cialente, «ma credo che sia chiaro a tutti quanto sia importante poter disporre, in una situazione di emergenza come quella che abbiamo vissuto all’Aquila, di un aeroporto. Una struttura fondamentale per l’arrivo degli aiuti. Non voglio neppure pensare cosa sarebbe potuto accadere se il terremoto avesse danneggiato i viadotti delle nostre autostrade. Non voglio fare polemiche con nessuno, tanto meno con la Regione, ma spero che L’Aquila possa avere un ruolo strategico nell’organizzazione e nella rete della Protezione civile. Questa è una delle ragioni per le quali la stessa Protezione civile ha investito sul nostro aeroporto dove - vale la pena ricordarlo - durante il G8 sono atterrati 25 aerei con a bordo gli uomini più potenti del mondo. L’interporto di Avezzano è una struttura importante, ma ritengo che sia L’Aquila la sede più idonea ad ospitare un polo logistico della Protezione civile».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessore comunale Roberto Riga (Api).
«Il potenziamento dell’aeroporto» dice «è stato attuato anche in vista della localizzazione all’Aquila di un centro della Protezione civile nazionale. Una scelta, tra l’altro, già indicata - ancora prima del terremoto - da autorevoli esponenti della Regione. Su questo non siamo disposti a tornare indietro e ad accettare proposte dettate da visioni campanilistiche».

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