Regione Abruzzo, arriva la relazione dei Revisori: finanza in rosso e conti bocciati

22 Giugno 2025

Il Collegio fa emergere «una grave confusione amministrativa e contabile» per il secondo anno di fila e spunta anche «la non corretta e trasparente gestione dei capitoli di entrata e di spesa del bilancio»

L’AQUILA. «Una grave confusione amministrativa e contabile, riscontrata per il secondo anno successivo». E, ancora, «una non corretta e trasparente gestione dei capitoli di entrata e di spesa del bilancio, non conforme al dettato normativo di riferimento». La stroncatura all’operato della Regione Abruzzo, stavolta, non arriva dalle forze di opposizione. A mettere nero su bianco tutte le lacune del Rendiconto finanziario 2024, in 160 pagine, è il Collegio dei revisori dei conti della Regione, nella relazione ufficiale a firma di Grazia Zeppa, presidente, Valerio D’Amicodatri ed Emanuele Verini, componenti. Il Rendiconto, già approvato dalla maggioranza, ha incontrato il parere negativo dei revisori contabili. Con una serie di osservazioni sul conto economico.

QUALI OBIEZIONI

Il Collegio, a seguito dell’iter amministrativo approntato dalla Regione Abruzzo per l’approvazione del Rendiconto generale dell’esercizio 2024, ha preliminarmente evidenziato, nel documento ufficiale trasmesso al presidente della Corte dei conti, alla giunta e al consiglio regionale, come «in data 30 aprile 2025, la giunta regionale ha approvato, con deliberazione numero 265-C, il riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2024, in assenza del parere preventivo del Collegio dei revisori». Nel documento si fa riferimento anche all’impossibilità «in base ai principi contabili applicati» di «reimputare residui attivi e passivi approvati con precedenti rendiconti. Dall’esame svolto «in sede di riaccertamento», scrivono i revisori, «è emerso che le entrate accertate nel 2024, non esigibili nell’esercizio considerato, sono state reimputate all’esercizio in cui sono esigibili, in particolare trattasi di contestuale reimputazione di accertamenti ed impegni». Inoltre, «i residui passivi elencati, per cause riconducibili alla non corretta operazione, in sede di riaccertamento, di riporto a valere sull’annualità 2024 degli impegni di spesa pluriennali, non sono stati considerati nel montante dei residui passivi da mantenere. La corretta registrazione di tali impegni di spesa e l’esito delle verifiche effettuate impongono», secondo i revisori, «la necessaria considerazione degli stessi in sede di consuntivo, al fine di poter procedere alla corretta e certa formazione dei risultati di gestione». Oltre alla «mancata corrispondenza tra l’ammontare dei residui attivi e passivi», nella relazione viene segnalata «la mancata corrispondenza tra l’accertamento reimputato correlato di euro 662.481,63 e il relativo impegno di spesa reimputato», invitando «le strutture regionali a dotarsi di cronoprogrammi finanziari di spesa, al fine di definire puntualmente la distribuzione delle spese nel tempo». «Il Collegio, anche in questo caso, non può che ribadire la confusione amministrativa e contabile che accompagna l’approvazione dei documenti di rendicontazione della Regione, in violazione delle vigenti norme di legge».

PARERE NEGATIVO

Nella relazione, trasmessa anche alla Corte dei conti, i revisori contabili evidenziano «una grave confusione amministrativa e contabile, riscontrata per il secondo anno successivo, sia nelle procedure seguite, sia nei contenuti del riaccertamento ordinario dei residui, come illustrato, dimostrato e motivato e, conseguentemente del rendiconto dell’esercizio 2024, che hanno portato la Regione Abruzzo ad approvare due deliberazioni, nel medesimo giorno, non solo in violazione delle prescrizioni di legge, ma anche con risultanze differenti». In conclusione, il Collegio dei revisori esprime «parere non favorevole alla procedura amministrativa seguita dalla Regione Abruzzo per l’approvazione del riaccertamento ordinario dei residui al 31 dicembre 2024; parere non favorevole all’impegno di spesa di 300mila euro per welfare 2024 e a tutto quanto ulteriormente riscontrato, segnalato e rilevato in sede di rendiconto dell’esercizio 2024». Per quanto concerne i pagamenti si rileva che «l’Ente paga le fatture mediamente dopo la scadenza fissata per legge in 30 giorni, quindi anche per l’esercizio 2024 si riscontra un indicatore positivo, che significa che la Regione paga oltre i termini di legge».

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