Regione, prove di dialogo tra Pdl e Pd

15 Luglio 2011

La sfiducia su Pagano riapre il confronto. Venturoni: possiamo fare un pezzo di lavoro con l'opposizione. D’Alessandro: costretti a un gesto forte

PESCARA. L'annunciato voto di sfiducia contro il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano apre uno spiraglio di dialogo tra maggioranza e opposizione. Ieri il capogruppo del Pd Camillo D'Alessandro ha ribadito le ragioni della decisione e la necessità del confronto, invito subito raccolto dal capogruppo del Pdl Lanfranco Venturoni, che ha annuncianto una iniziativa per la settimana prossima. «Siamo stati costretti ad un gesto forte per richiamare la responsabilità della maggioranza che sulle leggi non si scherza», spiega D'Alessandro, «l'attività legislativa è cosa seria, la qualità delle norme è un dovere, non può arrivare in aula un pezzetto di carta che riscrive tutta una legge di riforma dei consorzi industriali. Non a caso Confindustria si è detta contraria. Auspico», prosegue l'esponente Pd, «che la maggioranza, comprendendo il momento che l'Abruzzo vive, voglia veramente aprire un confronto con l'opposizione, su metodo e merito delle questioni in Consiglio Regionale. Temo che in caso contrario si apra una stagione di pesante contrapposizione. Noi ci stiamo, è insopportabile il teatrino a cui siamo sottoposti. Non si tratta», conclude il capogruppo del Pd, «di un banale problema di forma, cioè il ritardo nella presentazione di un emendamento, ma l'idea di una legislazione regionale ridotta all'ultimo minuto, affidata a pezzi di carta, senza pareri dell'ufficio legislativo, senza confronto in commissione e con le parti sociali, che poi finiscono per produrre danni nella loro applicazione. Non è possibile che trenta mesi non bastano per avere idee chiare e sia necessario l'emendamento dell'ultimo minuto».

E non si è fatta attendere, a stretto giro, la replica del capogruppo del Pdl Venturoni: «La richiesta di sfiducia da parte delle opposizioni non è un gesto forte, ma definitivo, eccessivo, francamente sbagliato, al di là del merito delle questioni sollevate. D'Alessandro», dice Venturoni, «chiede una verifica politica tra maggioranza ed opposizione? Io ci sto, anzi domani (oggi per chi legge, ndr) invierò a tutti i capigruppo di maggioranza e minoranza una richiesta di incontro urgente per lunedì, voglio vedere chi si sottrae al confronto. Nel merito della riforma dei Consorzi industriali», prosegue Venturoni «tutti sanno che non potevamo non approvare la legge perché lo statuto non ci consentiva la proroga dei commissariamenti, così come tutti sanno che da sempre mai nessuno è intervenuto, come abbiamo fatto noi, su strumenti oggi superati ed obsoleti, come i Consorzi industriali, ce lo chiedevano tutti, lo abbiamo fatto, ora abbiamo più tempo per presentare eventuali modifiche migliorative. Siamo determinati nell'andare avanti», conclude Lanfranco Venturoni, «così come mi è chiaro che un pezzo di lavoro può essere fatto insieme, ma con chi ci sta, non con chi vuole bloccare semplicemente il lavoro in Consiglio regionale».