azalee per la ricerca

Rita Forte: la mia battaglia vinta contro il tumore

La pianista-cantante è il volto della campagna dell’Airc: «La prevenzione è essenziale, salva le nostre vite». Domenica 8 maggio la vendita delle azalee in centinaia di piazze

PESCARA. Sentirsi bene non è un sintomo sufficiente per non fare indagini. Lo grida a gran voce, lei che di voce ne ha da vendere, Rita Forte, musicista, cantante e attrice di teatro e del piccolo schermo. La Forte sostiene la campagna di sensibilizzazione alla prevenzione dei tumori dell'Airc (associazione italiana per la ricerca sul cancro). Lei stessa è stata vittima di un tumore alcuni anni fa, una brutta bestia presa in tempo. Oggi, guarita ormai da anni, ci ha raccontato la sua esperienza. Che momento è questo per lei, Rita Forte, dentro e fuori dal lavoro?

«Sono serena, ed attualmente in una fase di riposo prima di riprendere con le serate dell'estate. Ho fatto teatro, musica, televisione fino a pochissimo tempo fa, ora verranno altre cose. La carriera artistica, si sa, è un lavoro precario per eccellenza. Ci sono periodi in cui si lavora, di più, altri in cui si fa meno, è così».

Lei è testimonial di Airc per la campagna di prevenzione del tumore al seno. Come ha deciso di sposare questa causa?

«Sono vicina alle donne e ad Airc perché ho visto io stessa il tumore in faccia. Parlo di diciassette anni fa, quando durante un controllo mi venne diagnosticato un puntino sospetto alla mammella. Per me quel controllo fatto per prevenzione è stato fondamentale. Mi ha salvato la vita».

Come reagì alla notizia?

«La presi con disperazione. Feci indagini più approfondite a Roma, altri esami, dottori. Mi dissero che dovevo operarmi subito. Inutile dirle quali erano i miei pensieri di allora. Non dormivo più, non vivevo più. Sono andata ad operarmi all'Ieo di Veronesi a Milano, che è un istituto di eccellenza. Mi diagnosticarono un carcinoma lobulare in situ, quando presi la cartella clinica piansi molto, ma il professore mi rassicurò: il tumore era ad uno stadio inizialissimo, localizzato. Per questo motivo non dovetti fare nessuna terapia. Oggi, diciassette anni dopo, sono salva grazie a quella mammografia fatta solo “per controllo”, come quegli esami che e dovrebbero fare tutte le donne. La ricerca sui tumori aiuta diagnosi sempre più precise. Certo, la ricerca è sacrosanta. Salva la vita. Oggi, infatti, non è come trent'anni fa. I macchinari sono affinati, i sanitari più preparati proprio grazie alla ricerca. Per questo motivo mi sento legata ad Airc ed ai progetti che porta avanti».

Quale consiglio si sente di dare alle donne?

«Di non saltare mai neppure un controllo. Neanche uno. Non fare analisi per paura è da sciocchi. Qualsiasi cosa presa in tempo è sempre più curabile con successo. Ma se ci trascuriamo, se non ci controlliamo per pigrizia rischiamo molto di più Gli appuntamenti con la salute non vanno saltati anche se ci si sente bene. Donne e uomini ne hanno rispettivamente di specifici a seconda dell'età, e mancarli comporta un grosso rischio per la vita stessa. Viva la ricerca, viva la prevenzione».

Domani, domenica 8 maggio, in occasione della Festa della mamma, l'Airc scenderà in tutte le piazze d'Italia per vendere le piante di azalea. Con i soldi raccolti l'associazione finanzierà la ricerca contro il cancro. Per vedere le piazze dove verranno vendute le azalee in Abruzzo  clicca qui